Di Sabrina Pesce | 4 Dicembre 2023
In molti si chiedono se mangiare tonno e filetti di sgombro in scatola sia davvero dannoso per la salute oppure no. Ecco quali sono i reali rischi.
Molte persone consumano regolarmente tonno e filetti in sgombro. Il motivo risiede innanzitutto nella loro praticità dal momento che è possibile preparare la cena in pochissimo tempo. Oltre a ciò va detto che si tratta di una tipologia di alimento particolarmente apprezzata per il suo sapore.
Nonostante il consumo diffuso però in tanti si chiedono se mangiare tonno e filetti di sgombro in scatola, a lungo andare, possa compromettere la salute. Per rispondere a questa domanda in maniera definitiva andremo ad approfondire nel dettaglio quelli che sono i dati ad oggi in nostro possesso. Iniziamo col dire che si tratta di dati che parlano chiaro.
Tonno e filetti di sgombro fanno male? La verità
Come già accennato sopra, sia il tonno che i filetti di sgombro in scatola sono diffusamente consumati. Ciò vale soprattutto per le persone che non dispongono di molto tempo da dedicare ai fornelli e che quindi necessitano già pronti. A ciò si aggiunge anche il fatto che gli alimenti in questione risultano essere anche particolarmente saporiti.
In ogni caso, proprio in riferimento al loro consumo, molte persone si domandano se sia dannoso per la salute. Per rispondere a questa domanda è importante sottolineare l’importanza di leggere l’etichetta presente sulle confezioni. Non tutti sanno infatti che il problema principale legato al consumo di tonno e filetti di sgombro in scatola è rappresentata dalla presenza di mercurio nel pesce. Tale metallo risulta essere particolarmente tossico per l’uomo, in particolare per le donne in gravidanza e per i bambini.
Leggendo accuratamente l’etichetta è possibile ottenere informazioni riguardo al prodotto e di conseguenza stimare la percentuale di rischio. Stando alle analisi effettuate sulla tipologia di alimento in esame, infatti, è emerso che i pesci più grandi contengono quantità di mercurio più elevate. Ciò è dovuto al fatto che i pesci di dimensioni più elevate mangiano una quantità maggiore di pesci piccoli, finendo per accumulare più mercurio.
Nello specifico, tutti i dieci marchi analizzato presentavano tracce del predetto metallo, chiaramente chi più chi meno. Oltre che per le dimensioni, si è riscontrato un maggiore rischio anche per la varietà alalunga rispetto alla pinna gialla e skipjack. La quantità di mercurio presente in quest’ultime due varietà è risultata essere fino 3 volte inferiore rispetto alla prima
Alla luce di quanto appena detto, dunque, è importante preferire tonno e filetti di sgombro in scatola tenendo conto delle informazioni appena fornite.
Parole di Sabrina Pesce