Con solo due frutti si potrebbe risolvere uno dei problemi che più attanaglia la nostra vita ed a confermarlo è la scienza!
Possiamo dire che, sin da bambini, il nostro rapporto con la frutta e la verdura non era dei migliori. In effetti, preferivamo qualcosa di più dolce, come la cioccolata e le tante merendine che vedevamo in TV per pubblicità. Crescendo, si impara ad apprezzare molto di più ciò che la natura può offrirci, anche grazie alle diverse maniere con cui questi prodotti possono essere cucinati.
Quando chiediamo un parere al nostro medico di fiducia poi, oppure al nostro nutrizionista, la prima cosa che ci viene detta è quella di mangiare più frutta e verdura. Certo, noi ci proviamo anche, però dobbiamo ammettere che dopo un po’ ci stanchiamo e non apportiamo chissà che grande quantità delle stesse nella vita di tutti i giorni. Comunque sia, bisognerebbe mettersi d’impegno e sforzarsi a farlo perché davvero entrambi possono darci una mano con l’avanzare dell’età.
Infatti, sebbene lo si senta dire spesso, davvero bisognerebbe agire sin da subito. Questo perché la frutta contiene i flavonoli, che fanno parte dei flavonoidi. I primi sono in grado di diminuire il rischio della sindrome della fragilità, tipica di chi è in là con gli anni. Almeno questo è quanto è emerso da una ricerca portata avanti da scienziati americani dell’Hinda and Arthur Marcus Institute for Research on Aging di Boston. La ricerca è stata pubblicata sulla famosa rivista American Journal of Clinical Nutrition lo scorso 13 aprile.
Più che la frutta in generale, sono, in particolare, due i frutti capaci di aiutarci sensibilmente: stiamo parlando delle bacche e delle mele. Certo, i flavonoli sono presenti anche in altri frutti, ma proprio le mele e le bacche ne posseggono di più rispetto agli altri. Queste ci evitano, in tarda età, di cadere e, di conseguenza, di passere dei periodi di ricovero in ospedale. La sindrome della fragilità inizia ad apparire attorno ai 65 anni e con l’avanzare del tempo, se non si prendono provvedimenti, può soltanto peggiorare.
La ricerca si è concentrata su ben 1.701 persone che non presentavano una situazione particolare di fragilità. Il tempo dell’esperimento è durato un bel po’: stiamo parlando della bellezza di dodici anni! Durante tutto questo periodo, gli scienziati hanno scoperto che consumando i flavonoli, soprattutto l’antiossidante quercetina, si rischiava di cadere meno. Anzi, per essere più chiari, la sindrome della fragilità sembrava essere lontana.
A detta degli studiosi, poi, bisognerebbe consumare almeno 10 mg di flavonoli al giorno. Dunque. per capirci meglio, si potrebbe cominciare anche mangiando semplicemente una mela dalle dimensioni medie. Tuttavia, è questo il punto a cui è arrivata la ricerca, un punto non proprio definitivo. Con queste parole, vogliamo dire che è necessario che vengano svolti ulteriori studi che approfondiscano quanto scoperto dalla stessa.
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