Di Kati Irrente | 10 Giugno 2023
Ecco i consigli utili per leggere l’etichetta del vino e capire se stai per comprare un prodotto buono oppure no.
Se ami bere un buon bicchiere di vino al pasto per accompagnare le pietanze, oppure se ti piace sorseggiarlo come aperitivo, devi anche sapere quale tipo di vino scegliere per abbinarlo ai cibi o agli stuzzichini. Ma soprattutto devi sceglierlo buono. Ecco come fare.
Ti basta leggere molto attentamente l’etichetta del vino per poter scoprire tante informazioni utili che ti possono aiutare a capire di quale prodotto si tratta e se stai facendo la scelta giusta e puoi tranquillamente comprarne una bottiglia sicuro di tornare a casa con un buon vino.
Come leggere l’etichetta del vino
Di solito una bottiglia di vino ha due etichette, una frontale con il nome del vino e la zona di origine, l’annata, il nome del vitigno e della casa vinicola o del produttore e una retro etichetta su cui si leggono altre informazioni. Ci possono essere indicazioni sugli abbinamenti dei cibi, temperatura di servizio o sulle caratteristiche organolettiche del vino, ma troviamo anche alcuni dettagli sulle qualità del vino stesso.
Innanzi tutto a prima vista grazie all’etichetta possiamo sapere la classificazione dei vini: 1) generico, 2) varietale, 3) IGT, 4) DOC, 5) DOCG, il più pregiato. Questi ultimi due tipi, cioè i vini DOC e i DOCG devono riportare sulla fascetta anche il contrassegno che consente la tracciabilità, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Il significato delle sigle
I vini possono poi essere anche DOP e IG (Indicazione Geografica) o IGP (Indicazione Geografica Protetta). Attraverso l’etichetta si può sapere se il vino è prodotto in Italia o se è importato.
Nel dettaglio, il vino generico è quello con dicitura vino e poi “rosso” o “bianco” senza ulteriori informazioni, il varietale è il classico vino da tavola può recare l’annata e/o il vitigno di origine o l’indicazione geografica. Il significato di vino DOC è denominazione di origine controllata, che nel caso del DOCG diventa anche garantita, e si distingue da un vino IGT (Indicazione Geografica Tipica) perché deve rispondere ad un disciplinare di produzione diverso
Questo disciplinare identifica i luoghi in cui il vino può essere prodotto e stabilisce anche la quantità di uva che si può produrre nonché le gradazioni alcoliche minime da rispettare. Sono da rispettare anche altre caratteristiche che riguardano il colore, il gusto, il profumo ed eventualmente la pressione nel caso di un vino frizzante o uno spumante.
A proposito dello spumante, se viene arricchito con anidride carbonica la dicitura esatta sarà vino spumante gassificato. Tutte le etichette poi presentano la percentuale di gradazione alcolica del vino, che una misura della quantità di alcol presente che può variare tra il 4% di alcuni spumanti dolci a oltre il 20% di vini liquorosi.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.