Il Piemonte è una delle regioni vinicole più prestigiose d’Italia, la cui fama arriva in ogni parte del mondo. Questa incantevole regione offre una straordinaria varietà di paesaggi e terroir che danno vita a vini unici e inconfondibili. Langhe, Barolo e le dolci colline delle nocciole sono solo una parte di questa affascinante regione vinicola, che merita di essere esplorata in tutta la sua ricchezza.
Oggi scopriremo quali sono i migliori vini rossi piemontesi, quali sono i bianchi pregiati e, per finire, cosa offre la regione per degustarli elevandone le proprietà organolettiche.
Le Langhe sono situate tra Cuneo e Asti e sono considerate il centro focale della produzione vinicola piemontese. Qui si trovano colline ondulate, vigneti ben curati e una tradizione enologica che affonda le sue radici in tempi antichissimi.
Il terroir delle Langhe è particolarmente favorevole, grazie alla combinazione di suoli argillosi e calcarei, un clima temperato e una buona esposizione solare. Questi elementi contribuiscono a creare condizioni ideali per la coltivazione di uve pregiate come il Nebbiolo, la Barbera e il Dolcetto.
Il Nebbiolo, in particolare, è l’uva simbolo delle Langhe, ed è utilizzata per produrre alcuni dei vini più celebri e apprezzati al mondo: il Barolo e il Barbaresco, vini potenti e complessi, capaci di invecchiare per decenni e sviluppare aromi straordinari di frutta rossa, spezie e terra.
Il Barolo è senza dubbio uno tra i più prestigiosi vini piemontesi. Prodotto esclusivamente con uve Nebbiolo coltivate nei comuni di Barolo, La Morra, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba e pochi altri, è noto per la sua struttura robusta, l’elevata acidità e i tannini decisi.
La sua storia risale al XIX secolo, quando la Marchesa di Barolo, Juliette Colbert, iniziò a produrre questo vino seguendo metodi moderni di vinificazione appresi in Borgogna. Da allora, il Barolo ha conquistato un posto d’onore tra i grandi vini del mondo, grazie alla dedizione e alla competenza dei viticoltori locali.
Il Monferrato è un’altra area di eccellenza, famosa per i suoi vini rossi, in particolare la Barbera del Monferrato e il Grignolino: entrambe si caratterizzano da terroir variegato, colline ricoperte di vigneti e suoli ricchi di minerali che conferiscono ai vini caratteristiche uniche.
Un’altra zona di rilievo è il Roero, situato a nord del Tanaro. Qui, oltre ai vini rossi come il Roero DOCG, prodotto anch’esso con uve Nebbiolo, si trovano eccellenti vini bianchi come il Roero Arneis: vino bianco, secco e aromatico, perfetto per accompagnare piatti di pesce e antipasti leggeri.
Infine c’è l’Alto Piemonte, una zona che sta riscoprendo antiche varietà di uve e tradizioni vinicole e da cui provengono Gattinara, Ghemme e Lessona, bottiglie sempre più ricercate negli ultimi anni.
Tra i piatti tipici piemontesi spiccano primi di pasta all’uovo. In particolare spiccano i tajarin, sottili tagliatelle servite con ragù di carne o burro e tartufo bianco, e i plin, piccoli ravioli ripieni di carne troppo sfiziosi.
A seguire la cucina prevede bagna cauda, una salsa calda a base di aglio, acciughe e olio d’oliva, Castelmagno, Bra e Gorgonzola: formaggi perfetti da accompagnare con un buon vino di zona.
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