Di Sebastiano Spinelli | 21 Luglio 2023
L’alloro è davvero tossico come affermano le persone? Sveliamo la verità su questa incredibile pianta: ne rimarrai sorpreso.
Le piante che vengono utilizzate in tutta Italia sono diverse. Addirittura alcune di loro possono essere anche consumate se preparate a dovere, motivo per cui sono speciali. Ma non sono poche quelle che invece andrebbero evitate. Possono essere letali per l’organismo degli esseri viventi, soprattutto il nostro. Infatti si pensa che una delle piante più tossiche che ci sia è l’alloro.
L’alloro è una pianta che cresce nei boschetti delle coste del centro-meridionale d’Italia, ma anche in Spagna, in Grecia e nell’Asia Minore. Viene coltivata nei giardini e negli orti per far crescere alberelli o arbusti. Nei casi migliori può raggiungere i 10 metri di altezza, seppur si preferisca potarla per renderla una siepe ornamentale. Le foglie dell’alloro sono ovali, coriacee e lisce, mentre i fiori sono piccoli e di colore giallo pallido. Il frutto che cresce è una piccola drupa di colore nero, e non è male.
Questa pianta non può essere davvero mangiata? La verità è un’altra: si tratta soltanto di una variante
Inoltre l’alloro è considerata una pianta rustica e resistente che sopporta ogni tipo di clima. Nonostante tutte queste ottime caratteristiche spesso e volentieri viene scambiata per una pianta tossica. Il motivo sta nel fatto che esista una variante molto particolare, e che prende il nome di Prunus laurocerasus. Di solito verrebbe usata come una pianta ornamentale, ma qualcuno commette l’errore di mangiarla. La Prunus laurocerasus è quel tipo di pianta che deve essere evitata.
Ha un livello di tossicità troppo alto per essere consumata, quindi non va mangiata in nessun caso. Molte persone la scambiano per l’alloro, commettendo un errore veramente grande. La differenza sostanziale sta nelle foglie, unico modo per distinguerle. L’alloro ha delle foglie di colore verde scuro, sottili e profumate, mentre le foglie della Prunus laurocerasus sono più grandi e carnose, di colore verde e senza odore.
La pianta classica dell’alloro, invece, può essere consumata tranquillamente. L’importante è che venga distinta dalla Prunus laurocerasus, altrimenti si rischia di avere dei gravi problemi intestinali. Se non si capisce la differenza guardando le foglie è sufficiente rivolgersi ad un erborista, così da ottenere tutte le informazioni necessarie per non rischiare la vita. Non ne vale la pena in questo caso.
Parole di Sebastiano Spinelli
Nato a Reggio Calabria nel 2000, sono un redattore esperto di tecnologia ed informatica, con una passione verso lo studio delle intelligenze artificiali. Ho avuto modo di formarmi in questo settore nel corso degli anni lavorando come Giornalista. In passato ho studiato come un Grafico Pubblicitario in quanto amante del fotoritocco, per poi concentrarmi totalmente nell'ambito della scrittura.