Un trucco infallibile per riconoscere la vera mozzarella dalle sue diverse ‘imitazioni’: incredibile ma vero, funziona davvero.
Quanto è buona la mozzarella. Come piatto freddo o disposta a fette sulla pizza – è un ingrediente versatile che si presta a molteplici ricette – difficile dire di no. Invitante e succosa, essa è un prodotto caseario, molto comune, rinvenibile frequentemente sulle tavole degli italiani: difatti, secondo le statistiche, il 95% delle famiglie ne consuma almeno una volta al mese. Adatta per tutto l’anno, la si può impiegare nella realizzazione di appetizers fritti oppure una prelibata ‘caprese’ – quando la mozzarella incontra il pomodoro, è un’unione perfetta.
Tuttavia, sovente, quella bellissima forma sferica dal colore bianco cangiante può trarre in inganno poiché sul mercato esistono svariate tipologie che differiscono dalla versione originale. Le aziende produttrici preferiscono non svelare quali meccanismi si celino eppure vi è un modo per smascherare le eventuali imitazioni e scovare la mozzarella autentica. D’ora in poi sarà più facile fare acquisti, dinanzi al banco frigo del supermercato, senza incertezze ed essendo maggiormente consapevoli.
Un prodotto tipicamente ordinario ma più misterioso di quanto sembri in quanto pochissimi sanno la ‘verità’. Dinanzi a certe confezioni accattivanti diventa quasi impossibile trattenersi eppure non tutte le mozzarelle sono uguali. Innanzitutto le tecniche di lavorazione sono molteplici e da esse ne dipende anche la varietà: da quella di tipo ‘fast’ alla classica ‘da pizza’. Però ne esiste solo una originale e genuina ragion per cui gli esperti Michele Faccia e Aldo Di Luccia suggeriscono di fare solamente in questo modo.
È sufficiente osservare la dicitura degli ingredienti: latte, fermenti lattici, caglio e sale. Questi sono gli unici componenti che caratterizzano la vera mozzarella, senza contare il processo, affinché si ottenga il prodotto finale, lungo e complesso – per tal motivo i costi della modalità tradizionale sono elevati e sovente si preferisce dimezzarli (come anche i tempi) prediligendo ulteriori additivi nonché metodi differenti ma riducendone drasticamente la qualità. Ad ogni modo non ci si può sbagliare e anche il professore Faccia ne è convinto.
Ecco un estratto delle sue parole: “bisogna far capire alla gente che la vera mozzarella si fa solo con latte fresco” poiché non tutti lo utilizzano, anzi, esiste perfino la mozzarella senza latte fresco, realizzata semplicemente con la cagliata conservata (o congelata) sciolta in acqua calda. Così conclude: “c’è confusione, necessario ridefinire le categorie merceologiche. Gli altri formaggi di pasta filata devono riportare chiare indicazioni in etichetta per evidenziare subito la natura del prodotto“.
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