Insalata in busta, cose da sapere prima di acquistarla (che non ti hanno mai detto)

Sono comode e fanno risparmiare tanto tempo, ma sono davvero sicure? Ecco le cose da sapere sulle insalate in busta già pronte per essere condite e portate in tavola

Insalata in busta già pronta da consumare

Insalata in busta, tutto quello che occorre sapere - buttalapasta.it

Anche voi per comodità siete soliti comprare l’insalata in busta già lavata e pronta da condire? Allora fareste bene a leggere le cose da sapere prima di acquistarla.

Intorno all’insalata in busta girano in rete una miriade di fake news, cosa c’è di vero negli articoli allarmistici che circolano sul web? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo prodotto di IV gamma nel quale rientrano frutta, verdura e ortaggi freschi confezionati e pronti per il consumo.

In base ai dati relativi ad una recente indagine svolta da Bva-Doxa e pubblicata dall’Ansa, circa l’81% degli italiani acquista le insalate in busta perché sono comode da usare, si risparmia tempo e risorse idriche, si evitano sprechi e sono più facili da porzionare. Tuttavia ci sono alcuni comportamenti errati che possono rendere questi prodotti non sicuri per quanto riguarda la sicurezza alimentare.

Tutto cioè che occorre sapere sull’insalata in busta

La popolazione italiana ama le insalate in busta e le compra regolarmente per preparare contorni sfiziosi, ma in tanti sorge il dubbio di trovarsi nel piatto un prodotto di scarsa qualità o addirittura pericoloso per la salute. Davvero si rischia e come fare a capire cosa mettere nel carrello per evitare rischi?

Lattuga romana in una ciotola

Lattuga romana, una delle insalate in busta più acquistate – buttalapasta.it

Il processo di lavorazione industriale delle insalate confezionate e pronte all’uso è molto rigoroso. Una prima scelta è fatta a mano dagli operatori. Poi si passa alla fase di taglio, lavaggio in acqua corrente (non si usa ammollo per evitare la dispersione di vitamine) e asciugatura.

Si usano dei disinfettanti consentiti per l’uso alimentare e il confezionamento avviene in atmosfera protettiva in modo da scongiurare la prolificazione batterica e l’ossidazione dovuta alla presenza di ossigeno nell’aria.

A livello nutrizionale non c’è dunque un impoverimento e non contengono sostanze conservanti nocive, si possono dunque apprezzare al meglio preparando tante insalate sfiziose. Un problema da non sottovalutare, semmai, potrebbe essere quello della cattiva conservazione.

Le cose a cui fare attenzione quando si comprano le insalate pronte

Essendo un prodotto “vivo” va correttamente conservato a basse temperature. Generalmente si consiglia di mantenerle in frigo a 4 gradi. Quando si acquistano, quindi, per evitare di interrompere la catena del freddo, è bene trasportare l’insalata in busta dal supermercato a casa riponendola all’interno di adeguati sacchetti refrigerati o in borse frigo.

Se notate dei rigonfiamenti strani o la formazione di condensa all’interno della busta vuol dire che non si è garantita la catena del freddo. Il suggerimento è comunque di consumate subito l’insalata in busta anche se riporta una data di scadenza lontana.

Per quanto riguarda l’eventuale presenza di fitofarmaci o metalli va detto che questi possono essere riscontrati anche nei cespi di insalata comprati sfusi. Quindi non è una prerogativa del prodotto imbustato. Scegliete le insalate da agricoltura biologica e dormirete sonni tranquilli.

Quello che invece potete fare per abbattere la possibile carica batterica presente è lavare l’insalata da consumare crudo anche se reca la scritta “già lavata, da condire, pronta al consumo”. In fondo ci si impiega solo pochi minuti e vi consente di portare in tavola un cibo sano. Se poi volete sapere le calorie dei vari tipi di insalate leggete questo articolo.

Parole di Kati Irrente

Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.

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