Siamo così certi della solidità della cultura culinaria italiana che mai crederemmo a ciò che stiamo per leggere. Ma purtroppo è così: questo pilastro della cucina italiana è una fake news!
Cresciamo immersi all’interno della storia culturale della nostra famiglia, città e regione. Questo non significa solo imparare a conoscere e a parlare quel determinato dialetto e sapere a memoria le viuzze del centro cittadino ma, anche e soprattutto, significa crescere con determinati profumi e sapori che sanno semplicemente di casa.
Se questo è valido a livello locale, lo è tanto più a livello nazionale: ci sono alcuni pilastri come la pasta, la pizza o il sugo al pomodoro fresco che sanno solo e semplicemente di Italia. Ma se, proprio uno di questi, fosse una fake news? Ebbene sì, è proprio così.
Lo sappiamo, la notizia è scioccante e fidatevi di noi se vi diciamo che non avremmo voluto crederci neanche noi. Una dura verità, però, è sempre meglio di una bella bugia e quindi è giusto che anche noi italiani, così forti ed orgogliosi delle nostre ricette della cucina tradizionale, ci rendiamo conto che uno dei pilastri sui quali si fonda il nostro senso del gusto è in realtà falso. Ma ora basta farneticare, passiamo al sodo: ecco qual è la menzogna sulla quale abbiamo fondato la nostra idea di cucina italiana.
Se chiedessimo a cento stranieri di dire uno ed un solo piatto della cucina tradizionale italiana, molto probabilmente una buona parte di loro indicherebbe la pizza. E se poi gli chiedessimo anche di disegnarla, con buona probabilità questa sarebbe una classica Margherita, con il cornicione alto, la base di pomodoro e la mozzarella sopra, decorata da una foglia di basilico. Ma se vi dicessimo che la storica pizza Regina Margherita, in realtà, non era affatto così?
Ebbene sì, la Regina Margherita che oggi gustiamo per la semplicità della sua ricetta, molto probabilmente, non era affatto così come ce la immaginiamo oggi. A parlarne è il romanziere Alexandre Dumas che, durante il suo viaggio a Napoli del 1835, scriveva: “La pizza è all’olio, la pizza è al lardo, la pizza è allo strutto, la pizza è al formaggio, la pizza è ai pomodori, la pizza è ai pesciolini“. Si intende, quindi, che le prime pizze napoletane, cioè quelle che gustò la Regina Margherita di Savoia quando fece la sua prima visita a Napoli nel 1889, non avevano affatto una base di pomodoro, come pensiamo oggi.
Il romanziere francese, infatti, continua nel descrivere questo pilastro della cucina italiana e ne distingue due tipi. Quelle ordinarie, “dette coll’aglio e oglio“, sono pizze bianche che vengono condite con sale, origano e spicchi di aglio tritati: sarebbe quella che oggi chiamiamo pizza marinara. Le altre, invece, secondo la descrizione di Dumas sono condite con formaggio grattugiato, strutto e qualche foglia di basilico.
Sulle prime, se si vuole aggiungere qualcosa, secondo Dumas gli ingredienti prescelti sono il pesce minuto o il prosciutto, mentre per le seconde il condimento in più è della mozzarella a fette. La storica Regina Margherita, che ci immaginiamo gustata dalla sovrana in persona in una tipica trattoria di Napoli nel lontano Ottocento, non aveva niente di ciò che invece pensiamo oggi: soprattutto, mancava del tutto il pomodoro.
Ma com’è possibile, quindi, che si sia diffusa una fake news di questo tipo in merito alla pizza gustata dalla Regina Margherita con pomodoro e mozzarella? Da un lato, una narrazione popolare sostiene che in occasione della visita della sovrana a Napoli, il proprietario della pizzeria Raffaele Esposito di Capodimonte preparò tre pizze: una di queste era fatta proprio con una base di pomodoro, un velo di mozzarella e qualche foglia di basilico come omaggio alla bandiera italiana.
Visto l’apprezzamento da parte della Regina, si dice che il pizzaiolo la ribattezzò Regina Margherita e che diede quindi inizio a una storia culinaria da sogno. In realtà, tutto questo sembra essere testimoniato da un documento ancora oggi esposto nella pizzeria Brandi che, però, secondo l’analisi a raggi x eseguita da un docente di storia di Harvard Zachary Nowak, potrebbe essere un falso.
In questo intricato thriller che vede coinvolti i pizzaioli napoletani, la Regina Margherita in persona e la pizza, c’è un testimone autorevole: Amedeo Pettini. Sembra che quest’uomo abbia lavorato nelle cucine reali dei Savoia come capocuoco e che quindi abbia assistito a queste vicende di persona. Nei suoi racconti, narra dei soggiorni napoletani della Regina ma non accenna mai e poi mai a questa pizza con la base di pomodoro e la mozzarella, rinominata proprio in suo onore.
Insomma: il mistero si infittisce e il dubbio che la Regina Margherita non abbia mai assaggiato la pizza che oggi tutti ordiniamo con il suo nome c’è ed è fondato. Un dubbio però rimane: chissà quali prelibatezze avrà gustato la sovrana nei suoi giorni partenopei e chissà poi come mai quella pizza con la base di pomodoro, che ancora non esisteva, ha preso il suo nome!
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