Di Salvatore Marsiglia | 22 Settembre 2023
Pensavi che il miglior pizzaiolo del mondo fosse italiano? E invece non è così, dovrai ricrederti. Viene da un paese estero e non crederai ai tuoi occhi!
Se parliamo di pizza, è inevitabile pensare alla città di Napoli o all’Italia. È un pensiero abbastanza comune che i migliori pizzaioli siano italiani, quasi tutti provenienti dal capoluogo partenopeo. D’altronde, stiamo parlando di un pasto popolare inventato proprio a Napoli, anche se le sue origini non sono mai state chiarite del tutto. Sembra che già nel XIV si mangiasse qualcosa di molto simile nella città partenopea, ma la pizza come la intendiamo oggi è arrivata qualche anno dopo, più o meno agli inizi dell’Ottocento ed era un piatto che costava pochissimo, da servire nelle locande anche alle persone più povere.
Oggi la pizza è un piatto internazionale, cucinato in tutto il mondo e preparato in mille modi. Negli ultimi anni, infatti, molti pizzaioli hanno sviluppato una versione gourmet, che prevede l’utilizzo di prodotti di prima qualità ed un impasto diverso rispetto a quello tradizionale. Nonostante la sua evoluzione, se ti chiedessimo dove pensi che viva il miglior pizzaiolo del mondo, è molto probabile che tu scelta una località della Campania, eppure non è così. Il più grande pizzaiolo del mondo non è napoletano, ma non è neanche italiano. Ecco da dove viene.
Il miglior pizzaiolo del mondo non è italiano
Hai mai sentito parlare di Michele Pascarella? Il nome è di chiare origini italiane, probabilmente napoletane. È lui il miglior pizzaiolo del mondo, almeno secondo chi ha deciso di dargli il premio Global Pizza Maker of the Year 2023 ai World 50 Top Pizza Awards. Michele si è trasferito all’età di 19 anni nel Regno Unito ed ha aperto il locale Napoli on the road. Ha avuto un successo enorme in pochissimi anni e oggi può vantare questo prestigioso premio.
Ha cucinato la prima pizza quando aveva soltanto undici anni e, da quel momento, non ha più smesso. Come si può vedere in foto, anche lui preferisce una versione più moderna della pizza, con il cornicione leggermente più spesso ed un raggio più piccolo, diverso dalla pizza a ruota di carretta, che spesso esce fuori dal piatto ed ha un cornicione più basso. Questo impasto ha una lievitatura diversa e, secondo gli esperti, si digerisce meglio, essendo più leggero.
Michele Pascarella è molto attivo sui social, vanta più di ventimila follower su Instagram e pubblica ogni giorno delle fantastiche pizze. Ha una grande fantasia ed è stato inserito anche nella guida Michelin. Proprio sui social network, Michele ha spiegato che il nome del suo locale è legato ai primi anni nel Regno Unito, quando girava con un camion pieno di cibo e vendeva i suoi prodotti nei mercati e nei festival alimentari britannici. Poi, con il passar del tempo, è arrivato anche il successo nel campo della ristorazione.
Parole di Salvatore Marsiglia
Sono nato qualche anno prima dell'invenzione dello smartphone, anche se me la cavo abbastanza bene anche con la tecnologia contemporanea. Sono appassionato di giornalismo da sempre, ho collaborato con diverse testate negli ultimi quindici anni. Provo a guardare il mondo attraverso un punto di vista diverso. Sono amante del blues e non disprezzo il rock di un tempo. Nel tempo libero, mi piace indossare la sciarpa azzurra della mia squadra del cuore e leggere un buon libro.