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Trucchi e segreti

Il caffè nella moka è tutta un’altra cosa, ma che disastro riempirla: ho poi scoperto questo trucco e ora non sporco più nulla

Fare il caffè con la moka è un’arte, ma non sporcare nulla durante la preparazione è una vera impresa. Eppure esiste un trucco che può risolvere questo problema.

Come negarlo, il caffè è più di una semplice bevanda: è quella marcia in più al mattino per iniziare la giornata e quel plus che ci accompagna nei momenti di stanchezza. E chi, come noi, è ancora affezionato alla cara vecchia moka, sa che il suo sapore dipende tutto dalle nostre mani.

A differenza della macchinetta automatica, la moka richiede una cura particolare: dalla scelta della miscela all’acqua utilizzata (che non deve essere troppo ricca di calcare), fino alla sua pulizia. Ma tra le varie accortezze, una delle più insidiose è sicuramente la preparazione. Tra dosaggio e inserimento della polvere, il lavello sporco sembra una tappa obbligata.

Quante volte, nonostante tutta la nostra precisione, qualche granello di caffè finisce fuori posto? Un problema banale, certo, ma fastidioso. Eppure, esiste un metodo semplice ed efficace per dire addio a queste piccole noie: il trucco del bicchiere.

Come riempire la moka senza sporcare nulla: il trucco del bicchiere

Il segreto sta nell’utilizzare un bicchiere di plastica come contenitore intermedio per versare la polvere di caffè nella moka. Ma c’è un dettaglio fondamentale: il bicchiere deve essere tagliato a metà (o comunque ridotto in altezza), in modo da trasformarlo in un pratico imbuto che si adatta perfettamente al filtro della moka.

Come riempire la moka senza sporcare nulla: il trucco del bicchiere – buttalapasta.it

Dopo averlo preparato, dosate la quantità di caffè necessaria, versatela nel bicchiere tagliato e inclinate il tutto con delicatezza per far scivolare la polvere direttamente nel filtro, evitando che finisca sul piano di lavoro. Ovviamente il bicchiere sarà riutilizzabile. E qui non possiamo che aprire una parentesi proprio sulle dosi: perché sì, si fa tanta confusione su questo tema. Ma quali sono le giuste quantità per una moka perfetta? E, soprattutto, quali fattori influenzano davvero il risultato?

Come preparare una moka perfetta

Oltre a mantenere tutto pulito, ci sono altri dettagli per un caffè impeccabile. Partiamo dalle dosi: per una moka da tre tazze, servono circa 18 grammi di caffè macinato. Per orientarci senza bilancia e misurino, basta riempire il filtro fino al bordo, senza mai pressare la polvere, per favorire una corretta estrazione. E poi la fiamma: va tenuta media, così il caffè avrà il tempo di salire lentamente senza bruciarsi.

Anche l’acqua gioca un ruolo importante. Evitiamo quella del rubinetto, soprattutto se è ricca di calcare, perché rischia di alterare il sapore. Usa acqua minerale naturale o filtrata per un risultato perfetto. Senza dimenticarsi della pulizia: la moka va sciacquata sempre con acqua calda (guarda qui dove si insidiano i residui), evitando qualsiasi detergente che potrebbe alterare il sapore del caffè. Se la moka è nuova, basterà falla rodare con due o tre caffè di prova, senza consumi, per eliminare il gusto metallico.

Ecco i trucchi migliori – buttalapasta.it

Infine, non dimentichiamo il momento in cui spegnere la fiamma: appena la moka inizia a borbottare, è il segnale che il caffè è pronto. Rimuovila subito dal fornello per evitare che la parte finale, più acquosa, rovini il gusto complessivo. Se il caffè viene buono, perché non versarlo sull’arrosto?

Che altro dire, con il trucco del bicchiere e questi semplici accorgimenti, fare un caffè perfetto sarà non solo un piacere, ma anche un’esperienza pulita e ordinata. Perché, diciamolo, il caffè è ancora più buono quando non dobbiamo ripulire il caos lasciato dietro di noi.

Daniela Guglielmi

Potrei dire di essermela cercata, ma la verità è che la scrittura ha trovato me. Classe '94, scrittrice per caso e oggi redattrice a tempo pieno. La mia avventura con la scrittura è iniziata per gioco, quando qualche anno fa ho mollato tutto per ritrovare me stessa. Da allora collaboro con diverse riviste e blog, trasformando un semplice passatempo in una carriera a tempo pieno. Non amo la superficialità: mi nutro di approfondimenti e cerco sempre di andare oltre l'apparenza delle cose.

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