Chi ama il tè non può non saperlo: c’è una domanda fondamentale per prepararlo nel modo migliore e bisogna conoscere esattamente la risposta.
Gli appassionati del tè sono molto numerosi. Non è solo il caffè a conquistare, ma anche questa bevanda che affascina e piace moltissimo. Bere un buon tè è una piacevolezza infinita: lo si sorseggia e sorso dopo sorso lo si assapora nelle tante varietà di gusto che esistono.
C’è il tè adatto per la colazione, dal carattere forte e robusto, quello leggero e depurativo, quello aromatico e adatto ad una pausa pomeridiana, quella classica secondo la tradizione inglese alle cinque del pomeriggio. Corposo o detox, rosso, verde, nero o bianco, il tè nelle sue varie tipologie esprime sentori differenti ed è importante conoscerle bene per prepararlo nel modo giusto, perché fare il tè è un’arte.
Tra le varie componenti è importante la temperatura dell’acqua che si usa per permettere al tè di rilasciare il suo aroma. Tutti sanno qual è quella giusta da raggiungere? Tra le opzioni possibili, l’acqua quanto deve essere calda: a 100°, a 70° o a 90°?
La risposta alla domanda non è così scontata. Soprattutto non è univoca: ad ogni tipo di tè occorre una specifica temperatura dell’acqua per far risaltare al meglio il gusto e la profumazione. Deve essere sicuramente alta: anche quando si beve il tè freddo l’infusione deve avvenire prima in acqua calda e poi va lasciato raffreddare. Per ogni tipologia di tè quindi bisogna versare l’acqua ad una determinata temperatura.
Per il tè nero è necessaria un’acqua a 100°, mentre per quanto riguarda quello verde e il tè bianco la temperatura deve aggirarsi sui 70°, precisamente tra 71° e 77°. Questo vale per i Verdi cinesi e per i Verdi Darjeeling. Gli Oolong invece necessitano di una temperatura di 80°. I tè neri e i Puer devono essere infusi a 90° – 96°.
Ma come capire qual è la temperatura esatta senza usare il termometro alimentare? Il trucco c’è: basta osservare le bolle che si formano nell’acqua dopo il momento dell’ebollizione. Il punto in cui l’acqua inizia a bollire, si sa, è 60° , poi aumenta e di pari passo varia la forma delle bolle. Quando le bollicine sono piccole come punti di spillo vien detto che somigliano agli “occhi di gamberetti” e la temperatura è sui 70°.
Aumentando vengono chiamate a “occhio di granchio” perché a questo somigliano le bolle dell’acqua e indicano il raggiungimento di quasi 80°. Quando sono grandi come perle ed è presente molto più vapore si dice che hanno un “occhio di pesce” e allora la temperatura si aggira sui 90°. Infine, quando le bolle si susseguono una dietro l’altra a flusso continuo e formano come una “collana di perle” si sono sicuramente raggiunti i 96°-100°.
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