Giorgio Locatelli e il racconto inedito: lo hanno davvero pagato per farlo

Giorgio Locatelli ha spiazzato tutti: è stato veramente pagato per fare una certa cosa. Incredibile ma vero!

Abbiamo imparato a conoscerlo – e ad amarlo – quando ha fatto capolino a Masterchef in qualità di terzo giudice al fianco dei due storici volti: Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo. Con i suoi “come on” e il suo accento lombardo-british ci ha subito rubato il cuore e abbiamo capito che sarebbe rimasto a lungo nel talent show di cucina.

E così è stato: a differenza di altri che sono durati solo poche stagioni, Locatelli ormai è il terzo giudice di Masterchef da anni e non sapremmo nemmeno più immaginare il programma senza di lui. Diversamente dal partenopeo Cannavacciuolo e dal bolognese Barbieri, Locatelli, pur molto simpatico, è sempre stato più discreto.

Non ha mai parlato un granché della sua vita londinese davanti alle telecamere anche se sappiamo bene che da oltre 20 anni ha lasciato l’Italia per l’Inghilterra dove tutt’oggi vive con la moglie e la figlia. Nelle ultime ore Locatelli ha spiazzato tutti con un racconto inedito: qualcuno lo ha pagato per fare una certa cosa. Nessuno riesce ancora a crederci. Ma non è tutto: dopo la chiusura della Locanda Locatelli, un’altra batosta, lo chef ha chiuso un altro locale e uno dei suoi dipendenti è addirittura finito in manette.

Giorgio Locatelli pagato profumatamente per fare una certa cosa: la verità emerge solo ora

Dopo anni viene a galla un retroscena inedito sulla vita dello chef Giorgio Locatelli: il famoso volto televisivo ha ricevuto dei soldi – e anche tanti – per fare una determinata cosa.

Come tutti ben sappiamo, il 31 dicembre 2024 lo chef Giorgio Locatelli, dopo oltre 20 anni di carriera, ha chiuso il suo locale londinese, quello che lo ha reso famoso, la Locanda Locatelli. Come lui stesso ha recentemente spiegato al Corriere della Sera, ormai era diventato troppo impegnativo da gestire e per anni non gli ha permesso di dedicarsi alla famiglia come avrebbe voluto. Arrivato a 62 anni lo chef non ne poteva più.

Lo chef, ricordando al Corriere della Sera alcuni aneddoti sul suo passato, alcuni episodi che hanno costellato la sua carriera, non ha potuto fare a meno di parlare di un fatto davvero curioso: due clienti lo hanno pagato per fare una cosa davvero assurda. O meglio: non sarebbe stata assurda ma è stata assurda la cifra che i due hanno speso.

Due clienti, infatti, lo pagarono niente di meno che 25mila sterline – che equivalgono a circa 30 mila euro – per cucinare due piatti di tagliolini al tartufo bianco. Oltre a questo episodio divertente ce ne è stato un altro decisamente meno piacevole: un suo dipendente è finito in manette.

Arrestato uno dei dipendenti di Giorgio Locatelli e il ristorante chiude per sempre

Con la Locanda Locatelli si è chiuso un capitolo del giudice di Masterchef: capitolo che, tuttavia, non rimpiangerà visto che ormai la situazione era diventata ingestibile a causa della mole di clienti e anche di dipendenti.

Ma Locanda Locatelli non è stato l’unico locale a chiudere. Ben prima ha abbassato la saracinesca il ristorante Ronda che si trovava all’interno dell’hotel Atlantis a Dubai. Il locale ha chiuso i battenti dopo 15 anni di attività e uno dei dipendenti è finito in carcere: “Un nostro dipendente è finito in carcere per aver fumato una canna. Per le leggi locali ci sarebbe dovuto rimanere 4 anni, lo abbiamo tirato fuori tramite conoscenze. Non è un Paese che ci piace”– ha puntualizzato il giudice di Masterchef.

A breve per Locatelli inizierà una nuova emozionante avventura, sempre a Londra: il 10 maggio, all’interno della National Gallery, aprirà Bar Giorgio, un locale con pochi coperti e cucina italiana verace dove non mancheranno maritozzi e tagliatelle al ragù. Le aspettative sono altissime e, infatti, ci sono già 400 prenotazioni ma lo chef, questa volta, non teme nulla anche perché il suo ruolo sarà diverso rispetto a prima: “Io dovrò motivare il personale, non pagarlo. A quello penseranno i partner. Finalmente posso dedicarmi solo alla cucina: non sono un bravo businessman. Anzi, sono terribile con i soldi…”.