Di Kati Irrente | 7 Dicembre 2023
Grandi novità dall’Unione Europea, vediamo nel dettaglio cosa ha introdotto e perché è cambiato tutto a proposito della frutta secca.
Mangiare frutta secca fa bene alla salute, lo dicono i nutrizionisti che consigliano di fare uno spuntino con una manciata di frutta secca piuttosto che consumare merendine industriali e snack con grassi di qualità scarsa. Ma bisogna ovviamente che i prodotti siano di qualità. Una svolta arriva dalla Commissione Europea che ha introdotto una novità interessante,
Vediamo in cosa consiste il nuovo obbligo che è stato introdotto per diversi prodotti come la frutta secca venduta anche in Italia.
Le nuove regole sulla Frutta secca da parte dell’Unione Europea
È evidente che non ci sono mai abbastanza leggi in tutela del consumatore. Se apriamo i giornali e leggiamo le notizie che riguardano le frodi in commercio vediamo che le forze dell’ordine ne scovano, in pratica, ogni giorno. Il settore alimentare, soprattutto, è quello più esposto. E durante il periodo delle feste lo è ancora di più.
Non è difficile da comprendere, anzi è per certi versi da considerare ovvio. Complice un maggiore consumo di prodotti da parte dei clienti, molti commercianti senza scrupoli mettono in vendita prodotti che non sono conformi alle leggi. Si va dai prodotti non tracciati e di origine ignota a quelli già scaduti, ma fatti passare per freschi, passando per alimenti adulterati per sembrare più belli.
Ed ecco che, per favorire i consumatori a fare delle scelte consapevoli e per consentire loro di effettuare un acquisto che tenga conto della legittima esigenza di sapere cosa si sta portando a tavola, la Commissione Europea ha introdotto una novità importante per garantire la trasparenza dell’informazione ai consumatori.
Si tratta, nello specifico, del regolamento delegato (UE) 2023/2429, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Che in sostanza va a riformare ‘marketing standards’, cioè le leggi di commercio nel settore dell’ortofrutta.
Con le nuove regole la commissione Europea rende di fatto obbligatorio un passaggio, cioè quello di indicare in etichetta l’origine di frutta secca e a guscio (noci, mandorle, nocciole, pinoli, ecc.), di fichi secchi, di uva secca, di agrumi secchi, e anche di banane maturate nei Paesi dell’Unione Europea, di funghi non coltivati e di zafferano.
In questo modo sarà più chiaro per i consumatori e anche per i commercianti o per chi opera nell’industria di conservazione, essere a conoscenza di quale tipo di prodotto si tratta. Le nuove regole per evitare che vengano spacciati come Made in Italy prodotti importati dall’estero però non saranno subito operative. Infatti il regolamento diventerà effettivo e si applicherà a decorrere dal primo gennaio del 2025.
Parole di Kati Irrente
Giornalista poliedrica scrivo per il web dal 2008. Sono appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d’autore.