Di Samanta Airoldi | 12 Gennaio 2024
Diversi Paesi europei hanno adottato l’etichetta “nutri-score” più facile, ma l’Italia ha bocciato questa novità. Per quale ragione?
Il Governo Meloni ha bocciato l’introduzione dell’etichetta Nutri-score in Italia. Vediamo quali sono le ragioni che hanno portato a tale decisione da parte dell’Esecutivo.
L’etichetta Nutri-score è una tipologia molto semplice che è stata adottata in Francia nel 2017 e poi, successivamente, anche altri Paesi europei hanno deciso di introdurla nei loro supermercati. Si tratta di un’etichetta fatta come un semaforo con caselle verdi, gialle, arancioni e rosse. Su ogni casella c’è una lettera dalla A alla E e ogni lettera indica quanto è sano un certo cibo.
Dunque un cibo segnalato con la A verde è un alimento che, secondo i nutrizionisti e gli studi scientifici, è molto sano; di contro un cibo con la E rossa è un alimento dal punto di vista nutritivo poco sano. La Nutri- score ha un’altra particolarità: oltre ad essere di facile lettura, viene posta proprio sul lato anteriore delle confezioni in modo che il consumatore possa subito vedere con che lettera sia stato classificato ogni prodotto dai nutrizionisti. L’Unione europea voleva che tale etichetta fosse introdotta in tutti i supermercati di tutti gli Stati membri ma l’Italia si è opposta.
Etichetta Nutri-score: ecco perché l’Italia si oppone
L’Unione europea voleva che, in tutti i supermercati di tutti gli Stati membri, venisse introdotta l’etichetta “a semaforo”, cioè l’etichetta francese Nutri-score. L’Italia si è opposta. Vediamo perché il Governo Meloni è contrario a questo tipo di etichetta.
Come anticipato l’etichetta Nutri- score è molto facile da leggere perché sulla parte anteriore della confezione di ogni prodotto alimentare viene riportato un semaforo e viene evidenziata la lettera con la quale i nutrizionisti hanno classificato quel prodotto. La lettera A spetta agli alimenti ritenuti molto sani, la lettera B a quelli abbastanza sani, la lettera C ai cibi sufficientemente sani ma di cui non abusare e, infine, con la lettera D ed E sono stati classificati gli alimenti davvero poco sani.
Secondo il Governo Meloni, questo tipo di etichetta – benché supportata da evidenze scientifiche in fatto di nutrizione – penalizzerebbe i prodotti italiani. L’Italia è la regina dei formaggi e dei salumi: alimenti sicuramente molto gustosi ma, secondo i nutrizionisti, non troppo sani. Stesso discorso per tanti altri prodotti che in Italia vengono molto venduti come certi snack o certe creme spalmabili.
Questa però non è l’unica ragione per la quale si è opposta all’etichetta Nutri- score. L’Italia ha preferito introdurre una propria etichetta con diverse caselle su cui sono riportati gli zuccheri, i grassi, i grassi saturi, il sale e le calorie di ciascun alimento e le relative percentuali che dovrebbero rappresentare all’interno di una dieta sana e completa. Un’etichetta sicuramente più difficile da leggere ma più completa e che fornisce maggiori informazioni al consumatore. Questa del tutto italiana si chiama Nutriform Battery e si può leggere scaricando un’App sul proprio smartphone.
Parole di Samanta Airoldi
Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.