Di Loris Porciello | 15 Agosto 2023
Se vuoi divertirti a tavola dovrai farlo ora, visto che le previsioni sono drammatiche. Sarà difficile reperire questi cibi: cosa succede.
Tutti coloro che sono di buona forchetta dovranno divertirsi a tavola fin quando la natura lo permetterà. Le ultime previsioni sono apocalittiche e ben presto sarà difficile reperire determinati tipi di cibo. Andiamo a vedere che cosa sta succedendo nel nostro pianeta e perché questo potrebbe influire sulle nostre abitudini culinarie.
Negli ultimi anni uno dei problemi più grandi per il nostro pianeta è sicuramente il cambiamento climatico. Con le temperature medie che continuano a salire, anche il cibo che mettiamo sulle nostre tavole potrebbe subire dei cambiamenti significativi. Infatti ondate di calore, siccità ed altri fenomeni estremi possono danneggiare le coltivazioni, andando a ridurre i raccolti e limitando la disponibilità di alimenti. Allo stesso tempo cambiano anche la pianificazione dei cibi con l’alterazione dei modelli stagionali.
Le previsioni per il futuro sono agghiaccianti ed a ribadirle è Alain-Richard Donwahi, ex ministro della Difesa della Costa d’Avorio. Secondo Donwahi, leader del vertice Onu Cop15 lo scorso anno, a breve l’essere umano potrà affrontare dei gravi problemi di approvvigionamento. Tutto questo proprio a causa del cambio del clima che potrebbe portare ad una quantità di cibo sempre più scarsa a livello mondiale. Tutto questo è associato a diversi fattori, andiamo quindi a vedere le cause di quello che sembra essere un problema imminente per l’essere umano.
Trovare del cibo presto sarà difficilissimo, le previsioni spaventano: quali sono le cause del problema
L’essere umano sta vedendo dinanzi ai suoi occhi tutti gli effetti dei cambiamenti climatici. Sono diversi i fattori che possono essere associati all’aumento delle temperature, a partire dalle ondate di calore sempre più frequenti che portano come conseguenze anche siccità ed inondazioni. In generale però sono pochi i paesi che stanno agendo concretamente sulla gestione del territorio. Il primo problema da risolvere dovrebbe essere il degrado del suolo che spesso è accompagnato da cattive abitudini agricole.
Nel 1992 i governi di tutto il mondo hanno firmato un documento in cui si impegnavano a combattere al desertificazione. Ventitré anni dopo l’accordo di Parigi puntava a difendere la biodiversità, salvaguardando l’abbondanza della specie. Purtroppo però, secondo Alain-Richard Donwahi in pochi prestano attenzione al problema della desertificazioni, che ormai sembra essere passata in secondo piano. Le conferenze su questa problematica sono sempre di meno e la prossima è prevista a Riyadh nel dicembre del 2024.
Intanto però la desertificazione sta portando sempre di più alla perdita di biodiversità e quando ci sono i cambiamenti climatici aumentano anche gli eventi estremi come siccità, inondazioni e tempeste. Questa situazione non dovrebbe preoccupare solo i paesi a rischio, infatti Donwahi ha rivelato che il cambiamento climatico non conosce confini e per questo ben presto l’intero pianeta potrebbe essere coinvolto. Adesso quindi tocca ai governi collaborare al posto di continuare a depredare risorse.
Parole di Loris Porciello
Classe '97, copywriter e giornalista attivo dal 2014. Iscritto all'ODG dal 2022, mi occupo di articoli di lifestyle, gossip, sport, tecnologia, economia e tanto altro. Appassionato di musica, calcio e pallacanestro, nel tempo libero coltivo una forte passione per la scrittura e la lettura.