Il digiuno intermittente è una delle pratiche più utilizzate in tutto il mondo, grazie ai risultati che è possibile raggiungere.
Gran parte di coloro che intraprendono il digiuno intermittente ha dichiarato di aver ottenuto risultati importanti in diversi aspetti. Questa pratica, divenuta molto popolare negli ultimi decenni, permette non solo di raggiungere ottimi livelli di dimagrimento e una proficua gestione del senso di fame, ma anche di ripristinare i propri parametri metabolici quali glicemia, pressione, lipemia ecc.
Considerando che questa pratica non è adatta a chiunque, in questo articolo sveleremo alcune informazioni molto importanti per coloro che decidono di intraprendere il digiuno intermittente. Partendo dalle 5 varianti più in voga di digiuno intermittente, ci soffermeremo sui punti di forza e i punti deboli. In questo modo è possibile comprendere se il digiuno intermittente può rappresentare una soluzione adatta o meno.
In linea generale, il digiuno intermittente prevede una dieta ipocalorica e l’astensione dal cibo per un determinato numero di ore, compreso tra le 12 e le 40. Durante le ore di digiuno sono esclusi ogni tipologia di cibo solido e bevande zuccherate. Sono invece ammesse acqua, caffè e tè (senza zucchero). Il numero di ore di digiuno è soggettivo, si può iniziare con poco e arrivare poi a praticare dalle 24 alle 40 ore di interruzione dai pasti.
Altri modelli sono il Time-restricted eating che suggerisce di alternare 12 ore di digiuno ad altre 12 di pasti regolari. L’Alternate-day fasting prevede di alternare i giorni di alimentazione normale a quelli di digiuno ed infine il più restrittivo, il Warrior diet, che consente di ingerire piccole quantità di frutta e verdura cruda durante il giorno e di mangiare un solo pasto abbondante di notte.
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