Di Greta Di Raimondo | 13 Agosto 2024
Alimento principe delle diete, la bresaola ha conquistato i palati più raffinati, ma quello che nasconde farà ricredere molti salutisti.
Protagonista delle diete con alti valori nutrizionali, la bresaola è uno degli alimenti più apprezzati. Prodotta nelle regioni del nord Italia, garantisce al consumatore un ottimo rapporto di proteine e di vitamine del gruppo B12, elementi essenziali per il mantenimento equilibrato del benessere.
Oltre alle caratteristiche organolettiche, la bresaola è un alimento estremamente digeribile, ideale per chi stia seguendo un regime alimentare serrato o per chi desidera consumare un pasto estivo leggero e saziante. Utilizzata e consigliata anche per gli sportivi, permette di ottenere l’apporto proteico necessario giornaliero.
Generalmente prodotta utilizzando la punta d’anca del manzo della Valtellina, le ultime segnalazioni in merito, però, rivelano un retroscena angosciante che riguarda questo particolare e amatissimo alimento. Quello che nasconde al suo interno, potrebbe spaventare e preoccupare chi la consuma regolarmente.
Cosa nasconde la bresaola? La notizia preoccupa i consumatori
Molti marchi di bresaola riportano la denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), la quale dovrebbe certificare l’uso di una carne bovina di alta qualità durante le fasi di produzione. Purtroppo, in alcuni casi, la bresaola esposta sugli scaffali dei supermercati non contiene al suo interno solo carne di manzo. Le ultime segnalazioni in merito, fotografano una situazione particolarmente preoccupante per i consumatori italiani e non di bresaola.
Alcune aziende, infatti, sollecitate da una richiesta maggiore da parte del mercato e dei consumatori, potrebbero aver utilizzato carne congelata di zebù per realizzare le tipiche fettine esposte nei supermercati. Si tratta di un bovino originario dell’Africa e dell’Asia, commercializzato attualmente anche in Brasile. Giungendo da lunghe distanze, la carne di zebù viene congelata più volte e successivamente scongelata, deteriorando inevitabilmente la qualità della materia prima e causandone lo sviluppo di batteri.
Per riconoscere una confezione di bresaola prodotta con carne solo italiana, è fondamentale ricercare la dicitura “carne 100% italiana“, la quale certifica la qualità del prodotto venduto e la provenienza della carne da allevamenti nazionali controllati. Sulle confezioni dei grandi marchi, è possibile controllare l’etichetta sul retro, dove sono indicati i valori nutrizionali e la provenienza della carne impiegata. Stessa cosa accade per la bresaola tagliata sul momento, la quale deve riportare la dicitura sulla provenienza della carne e l’eventuale denominazione di origine protetta.
Parole di Greta Di Raimondo
Laureata in Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo, la mia formazione si basa prevalentemente sullo studio del settore artistico e culturale, dove risiedono la maggior parte dei miei interessi. Da un anno ricopro il ruolo di articolista, nel tentativo di appassionare i lettori al mondo dell'attualità e della cultura.