Ci siamo chiesti cosa potrebbe accadere nel 2025 nel mondo culinario ed enogastronomico: alcuni pronostici non sono affatto positivi!
L’anno 2025 è appena iniziato: ci siamo lasciati alle spalle un 2024 che sotto certi punti di vista ci ha profondamente segnati, non solo al livello personale, ma anche sociale. Guerre, scandali, aggressioni, non vogliamo citarne nessuno neppure per nome per evitare di gonfiare ancor di più quel senso di ansia e frustrazione a cui ormai molte persone devono abituarsi, con grande difficoltà. Solitamente gennaio è il mese per eccellenza sui buoni propositi, ci si piazza davanti allo specchio facendo i conti con se stessi e soprattutto con gli obiettivi da perseguire.
Eppure, ogni inizio anno può essere anche una scusa perfetta per fare qualche pronostico circa ciò che accadrà da gennaio in poi sino al prossimo dicembre. E noi di buttalapasta abbiamo voluto provare a capire cosa potrebbe accadere in tutto il 2025 in campo culinario ed enograstronomico. Alcuni di questi sono fortemente positivi, altri purtroppo un po’ meno. Diamo uno sguardo ravvicinato insieme!
Sono tante le riviste giornalistiche e non che ad inizio anno sono solite fare dei pronostici circa l’anno appena iniziato, provando a immaginare in maniera più o meno approfondita, più o meno realistica o al contrario utopica, ciò che realmente succederà da gennaio sino a dicembre. E chi siamo noi per esimerci da tutto questo? Prendendo in riferimento l’ultimo anno appena trascorso con tutte le novità, i trend e persino le ricette, abbiamo provato a capire cosa potrebbe accadere in questo 2025 nel mondo della cucina. E se alcuni pronostici sono positivi, altri lo sono decisamente meno.
Iniziamo da quelli ‘negativi‘, così come si suol dire ‘leviamo il dente e poi il dolore‘: il prezzo dell’olio negli ultimi due anni ha visto un’impennata non indifferente e negli ultimi mesi del 2024, le produzioni di quello extravergine di oliva si sono dimezzate, tuttavia con un rincaro del costo oltre il 30%. Ciò significa che se nell’anno appena vissuto una bottiglia al supermercato arrivava a costare circa 12/13 euro, nel 2025 potremmo vedere affissi sulle etichette prezzi che sfiorano addirittura i 16 euro per 75 ml di prodotto. In un’ipotesi forse azzardata ed esagerata, molte famiglie potrebbero rinunciare all’olio extravergine, virando su quello di sansa o su altre tipologie meno costose.
Sempre in base ad alcune analisi dettate dal 2024 poi, una spiacevole notizia potrebbe arrivare a tutti i cultori del vino bianco e rosso: se già ad inizio 2024 l’industria enologa aveva registrato cali importanti sulla stessa produzione di vino, le nuove normative sul Codice della Strada potrebbero compromettere non solo ancor di più quest’ultima, ma anche la rivendita e il consumo da parte dei clienti. Già solo nel mese di dicembre, molti ristoratori hanno registrato perdite di oltre 300 euro legate solo al consumo di alcol in una settimana, non indifferente e a tratti preoccupante. Il rischio? Che si produca poco vino, che si piazzi sul mercato a prezzi esorbitanti e che venga definito come bene di lusso assoluto.
Ultimo pronostico ‘negativo‘(per chi voglia definirlo tale si intende) riguarda l’uso della farina di grilli. Non è da escludere l’ipotesi che già nel 2025 potremo toccare con mano alcuni prodotti confezionati realizzati anche solo in minima percentuale con la farina di grilli, per fare qualche esempio pasta secca, lasagne, ma anche pancarrè e alcune merendine. Passando adesso, finalmente, a qualche notizia positiva, negli ultimi 5 anni l’alimentazione mondiale ha subìto un notevole cambiamento, virando sempre più a un’accezione vegetariana e vegana.
Si è registrato circa un 5% in più di persone che abbiano deciso di non consumare più la carne. Non staremo qui a dire quali siano i vantaggi del non mangiarla più, anche se forse dovremmo considerando come gli allevamenti intensivi siano tra i colpevoli dei peggiori danni inflitti al nostro pianeta, che ricordiamo, è fondamentalmente ‘morto‘. A questo si aggiunge poi l’eventuale possibilità di vedere incrementate le vendite locali di frutta e verdura, abbattendo quindi i costi della grande distribuzione nelle catene di supermercati per sostenere l’economica cittadina, rionale e/o regionale. I vantaggi per risparmio e salute non sarebbero pochi.
Infine, ma non per importanza, nel 2024 le ricette più cercate su google non sono state a base di carne. Le lenticchie nello specifico hanno saputo guadagnare un secondo posto notevole, ecco perché secondo i nostri pronostici, nel 2025 potremmo vedere tra le parole chiave maggiormente cercate e cliccate ancora ‘ricette con lenticchie’, ‘ricette con lenticchie senza carne’, ricette con legumi, ‘ ricette con fagioli’, ‘hamburger di fagioli’ e ‘hamburger di lenticchie’. Siete d’accordo con noi?
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