Di Veronica Elia | 13 Gennaio 2025
I vecchi utensili da cucina della nonna possono dare una vera e propria svolta al tuo arredamento in casa: controlla se ne hai qualcuno.
La passione per l’antiquariato e il modernariato accomuna moltissime persone in tutto il mondo. In tanti amano passeggiare per i mercatini dell’usato alla ricerca di qualche pezzo vintage da sfoggiare nella propria casa. Altri invece conservano e custodiscono gelosamente i cimeli di famiglia come se fossero dei tesori. E in effetti un po’ e così!
Nell’ultimo periodo, per esempio, sempre più persone hanno manifestato un enorme interesse per i vecchi utensili da cucina. Controlla bene, perché forse anche tua nonna potrebbe averne ancora qualcuno.
Pezzi unici ormai pressoché introvabili, che possono acquisire un grande valore non solo dal punto affettivo, ma in alcuni casi anche economico. Inoltre, possono dare una svolta al tuo arredamento.
Utensili da cucina: un po’ di storia
Nell’ultimo periodo si è diffuso un interesse sempre maggiore nei confronti dei vecchi utensili da cucina. La storia che si cela dietro a questi oggetti è antichissima. I primi utensili da cucina comparvero già nella Preistoria. All’epoca erano solo dei bastoncini di legno usati per mescolare il cibo, ma più tardi iniziarono a fare la loro apparizione anche oggetti più complessi come coltelli, pentole e mortai.
Nel Medioevo, soprattutto nelle case nobiliari, la cucina era un luogo molto vissuto, pertanto era anche ricco di utensili in ferro, rame e bronzo. Anche nel Rinascimento e nell’Età Moderna questi strumenti conobbero una fase di grande espansione, tanto da diventare sempre più elaborati e pregiati. In particolare, molti oggetti cominciarono ad essere fatti in argento e ottone, dalla foggia sofisticata.
Nel XVIII e XIX secondo, con la rivoluzione industriale, la produzione di utensili da cucina subì un’accelerata senza precedenti e si diffusero soprattutto oggetti in ghisa, alluminio e acciaio inox. In più, iniziarono a comparire le macchine del caffè, i frullatori manuali e le macchine per fare il pane. Una tendenza che si rafforzò ancora di più nel secondo dopoguerra, durante il boom economico.
In questa fase, si affermano grandi marchi come Alessi e Bialetti, che cominciarono a produrre oggetti iconici, fatti di plastica colorata e con un’attenzione maggiore per il design. Anche gli elettrodomestici si moltiplicarono e diventarono elettrici, fino ad arrivare ai giorni nostri, caratterizzati da linee pulite e minimalismo anche in cucina.
Controlla se la nonna ha in cucina uno di questi vecchi utensili: danno un tocco in più al tuo arredamento
Vista la loro lunga storia, non c’è da stupirsi se gli utensili da cucina rappresentino tutt’ora un’interessante fetta di mercato per i collezionisti. In particolare, ci sono dei pezzi più o meno antichi che possono arrivare a valere una fortuna. Forse non lo sai, ma magari anche tua nonna conserva ancora qualche strumento particolare, che può dare un tocco in più all’arredamento di casa tua. Per esempio, molto richiesti sono:
- bilance ed affettatrici d’epoca: i collezionisti amano le bilance in ottone e in ferro battuto e le affettatrici manuali. Usate per molti anni nelle botteghe, sono il simbolo della tradizione culinaria italiana;
- coltelli artigianali: ogni pezzo è unico, con lame e manici lavorati dalle mani di abili artigiani;
- pentole e padelle in rame: per secoli il rame è stato il materiale con cui venivano fatte quasi tutte le pentole, in quanto un ottimo conduttore di calore;
- grattugie, macinini per caffè e frullatori manuali: sebbene siano pezzi piuttosto comuni, hanno un grande fascino per i collezionisti, soprattutto quando presentano decorazioni e meccanismi particolari;
- stampi per dolci: gli utensili per i dessert sono in genere molto belli ed elaborati esteticamente, perciò piacciono tanto ai collezionisti. In alcuni casi sono veri capolavori di artigianato.
Trovare in casa uno di questi pezzi sarebbe dunque una vera fortuna!
Parole di Veronica Elia
Sono Veronica e sono una giornalista pubblicista iscritta all'ordine dei Giornalisti della Lombardia, laureata in Editoria presso l'Università degli Studi di Milano. Nel 2015 comincio il mio percorso giornalistico ed inizio a collaborare con diverse realtà editoriali in Italia e in Svizzera. Il mio motto? "Fai il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita".