Grazie al metodo “made in Japan” potremo disporre in maniera ordinata il nostro frigo. Ecco quali sono le regole da seguire.
Amore per l’ordine e la pulizia. Sono incontestabilmente due virtù del carattere nazionale giapponese. Il Paese del Sol levante è celebre per le sue capacità organizzative. Non per nulla è giapponese Marie Kondo, la guru del riordino domestico diventata una celebrità anche alle nostre latitudini grazie al suo metodo per ripristinare l’ordine nel caos delle nostre case.
Per mettere ordine ci vuole del metodo, non si improvvisa nulla in questo campo. E cosa c’è di meglio di un metodo giapponese per ordinare alla perfezione il frigorifero di casa nostra, evitando che al suo interno regni l’anarchia di accumuli indifferenziati di cibi e bevande, ammassati alla bell’e meglio senza una logica precisa?
Avere un frigo ordinato e funzionale non è soltanto una questione di estetica. Ha un risvolto molto pratico in grado di tradursi in una riduzione degli sprechi alimentari e in una migliore quotidianità per tutti. Grazie al metodo giapponese potremo ottimizzare gli spazi e prolungare la durata dei cibi. Ecco come il metodo nipponico può liberarci dagli impicci.
Il metodo giapponese si concentra soprattutto sulla gestione intelligente e sull’organizzazione degli spazi interni del frigo. Il tutto mira a ridurre gli sprechi alimentari – a proposito: c’è anche un metodo giapponese per risparmiare sulla spasa – evitando che gli alimenti vadano a male prima di essere consumati.
In pratica si tratta di riservare una parte del frigorifero ai cibi che stanno per scadere. Creare una sezione ad hoc per gli alimenti prossimi alla scadenza, avere uno spazio specifico dove collocare i prodotti da consumare a breve termine aiuterà a non scordarsi della loro presenza nei ripiani più nascosti del frigo e di conseguenza si rivelerà un alleato contro lo spreco del cibo.
Un accorgimento per rendere più efficace questa tecnica prevede l’uso di un vassoio trasparente o di etichette colorate, da usare rispettivamente per collocare o contrassegnare i cibi in scadenza. L’idea di fondo del metodo giapponese è questa: dare maggiore visibilità ai cibi da consumare per primi.
Si tratta insomma di stabilire un ordine di priorità. Una buona abitudine in tal senso, dicono sempre dal Giappone, è quella di controllare con regolarità le date di scadenza. Ottimale sarebbe anche separare i cibi freschi da quelli confezionati. In quest’ottica sono fondamentali, come accennato, contenitori trasparenti e etichette colorate.
I contenitori trasparenti rendono i cibi più visibili, dunque diminuiscono la probabilità che vengano dimenticati. Le etichette colorate invece aiutano a identificare velocemente gli alimenti e la loro data di scadenza (aiutandoci anche a non confondere quest’ultima con l’indicazione “da consumare preferibilmente entro”). Non dimentichiamo poi, per conservare al meglio i cibi, di disporli in base ai gradi.
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