Cosa sta accadendo al pane fresco? I consumi degli italiani, in questo senso forniscono una serie di indicazioni precise. Occhio poi all’acquisto.
Il pane rappresenta uno degli elementi caratterizzanti della cucina italiana. Il suo utilizzo specialmente in alcune regioni d’Italia è da assoluto protagonista per quel che riguarda il valore stesso di quello che c’è in tavola. Il pane, insomma, in alcune zone del paese, non può assolutamente mancare. Nel corso degli ultimi anni, considerando come fascia temporale iniziale l’anno 2000, il consumo di pane fresco si è praticamente dimezzato per quello che riguarda le abitudini stesse degli italiani. Il tutto per una serie di pratici motivi.
L’abitudine di acquistare il pane fresco la mattina, dal fornaio di fiducia, per i tempi ristretti o per i cambiamenti strutturali dei vari contesti si e man mano persa. Oggi, i consumatori, nella maggior parte dei casi acquistano il pane direttamente al supermercato oppure, se non presso la grande distribuzione in modalità non del tutto paragonabile a quella classica degli anni passati. Ovviamente c’è anche da considerare che proprio al supermercato il pane fresco non è da considerare tutto uguale. Le tipologie di prodotto, in questi casi sono almeno tre.
Per quel che riguarda le tipologie di pane acquistabili al supermercato c’è da considerare, cosi come anticipato, almeno tre specifiche categorie. Quello preparato in un forno esterno al contesto dello stesso supermercato, quello prodotto all’interno di quel contesto specifico e infine quello preparato con l’utilizzo di prodotti semilavorati, cotti e surgelati e poi portati a “a doratura” all’interno dello stesso punto vendita. Chiaramente il tutto, le varie modalità insomma, sono o dovrebbero essere descritto attraverso le apposite etichette presenti sui singoli articoli.
Ovviamente, le varie regolamentazioni introdotte per legge, quelle che dovrebbero specificare provenienza, ingredienti utilizzati, modalità di lavorazione e tanto altro ancora, rispetto ai singoli prodotti non sono sempre rispettate al massimo dai vari punti vendita, questo anche per specifiche complessità riscontrabili nella stessa applicazione delle indicazioni fornite. Alcuni supermercati, è stato provato, spesso mettono in commercio pane decongelato spacciandolo invece per pane fresco, anche questa, se vogliamo, una sorta di truffa ai danni dei cittadini.
Secondo Angelo Pellegrino di Assopanificatori lo stesso settore ha bisogno di un riordino normativo che possa offrire da entrambe le parti la giusta chiarezza. Considerate le diverse leggi locali, infatti, spesso la situazione può apparire più che mai confusionarie e quindi, uniformare i regolamenti potrebbe rappresentare un punto di partenza più che mai importante. Dario Longo, esperto di diritto alimentare ha di recente fatto notare come a volte negli stessi supermercati le situazioni siano gestite in modo completamente diverso. Dall’utilizzo delle singole etichette fino a quello del classico “librone” con i vari ingredienti da consultare. Anche in questo caso, una nuova regolamentazione potrebbe risolvere molti problemi.
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