Di Paoletta | 9 Maggio 2009
L’orata deve il suo nome alla striscia dorata che ha tra gli occhi. E’ un pesce che viene allevato prevalentemente in Spagna e Francia e Italia, nel nostro Paese soprattutto in alcune zone della Toscana, come Ansedonia, Orbetello e Calpalbio.
Pulire l’orata non è un’operazione difficilissima, soprattutto dopo aver acquisito una certa manualità. Si deve tenere il pesce per la coda e raschiarlo con un coltello, dalla coda fino alla testa, per eliminare le squame. Si devono tagliare anche le pinne e la coda deve essere pareggiata con un taglio a V.
Per eviscerarlo basta appoggiare il pesce su un foglio di carta da cucina. Usando un coltellino affilato aprite il ventre, svuotarlo e staccare gli intestini. Lavate il pesce in acqua salata e strofinate l’interno con del sale grosso per togliere evenutali residui di sangue.
Uno dei modi migliori per cucinare l’orata è quello di cucinarla al forno. In questa preparazione il pesce viene cotto lentamente con olio, vino,per impedire che il pesce risulti asciutto e verdure, per esempio patate, zucchine e carote.
E’ molto buona anche al cartoccio, in cui il pesce viene condito con sale, pepe e erbe aromatiche fresche.
Foto da:
italianfood.about.com
uktv.co.uk
www.redsnapperseafoods.co.uk
Parole di Paoletta
Paoletta è stata collaboratrice di Buttalapasta dal 2008 al 2011, spaziando tra tutte le tipologie di ricette, dai primi ai contorni, dai secondi ai dolci.