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Fatti di Cucina

Come abbinare e cuocere gli alimenti: i consigli della Dott.ssa Sarah Mangione

Un piano alimentare che funziona è strutturato a pennello su quelle che sono le specifiche caratteristiche fisiche ed emotive, esigenze, eventuali patologie, costituzione, stile di vita, sport praticato e obiettivi del soggetto specifico.

In base a tutto questo, di fondamentale importanza, sarà scegliere nel modo corretto come abbinare i cibi tra loro e la modalità di cottura con cui li prepareremo. Fondamentale perché è in base a queste scelte specifiche che invieremo nel nostro organismo uno specifico messaggio di attivazione o disattivazione di una determinata funzione.

Con le giuste scelte possiamo, a seconda delle esigenze personali, ottenere vari risultati come, per esempio:

  • migliorare i processi digestivi,
  • aumentare o diminuire la biodisponibilità dei nutrienti,
  • intervenire sulla secrezione di alcuni ormoni come l’insulina, il cortisolo, gli ormoni tiroidei,
  • liberare la bile dalla colecisti nell’intestino,
  • ridurre la massa grassa,
  • aumentare la massa muscolare,
  • intervenire sulla massa ossea,
  • intervenire sulla ritenzione dei liquidi.

L’alimentazione è davvero uno degli strumenti più potenti di cura e prevenzione ed è per questo che è fondamentale conoscere le proprie e uniche caratteristiche ed esigenze per fare le scelte più corrette in base alla nostra reale necessità.

Metodi di cottura: i consigli della nutrizionista

Quando vi parlo di metodologie di cottura intendo dire che, a seconda di come prepariamo un alimento (e successivamente a seconda degli altri alimenti a cui decidiamo di abbinarlo) otteniamo risultati molto diversi.

Prendiamo un carciofo per esempio, a seconda di come lo prepariamo, avrà una specifica indicazione: crudo sarà indicato per drenare il fegato, trifolato lo stimolerà leggermente, fritto dorato avrà invece una stimolazione davvero molto energica. Un altro esempio davvero illuminante che posso farvi è sulla funzionalità della cipolla, da cruda è ipoglicemizzante, da cotta invece è iperglicemizzante, l’esatto contrario!

In generale posso senz’altro consigliarvi di assumere gli alimenti il più vicino possibile al loro stato naturale e di utilizzare quindi metodologie di cottura rapide e con temperature non eccessive così da evitare di alterare eccessivamente i nutrienti.

La bollitura, la cottura al vapore, la cottura in padella, la frittura e la cottura al forno esplicano funzioni molto molto diverse per questo insisto con l’importanza della personalizzazione di una dieta a seconda delle caratteristiche fisiche di ciascun paziente.

Frittura

Il fritto, per esempio, non va sempre e comunque evitato. Se preparato con una modalità corretta e strategica, svolge una potente azione coleretica e calagoga: fa contrarre e svuotare la colecisti consentendo una migliore evacuazione delle feci ma di certo, non è per tutti.

Bollitura

Bisogna invece fare molta attenzione alla bollitura, una modalità di cottura tanto amata, da sconsigliare però a coloro che hanno problemi all’apparato digerente perché l’alimento bollito è imbibito di acqua e questo lo rende difficilmente digeribile perché i succhi gastrici vengono diluiti dall’acqua dell’alimento e perdono quindi potenza per la loro specifica funzione.

Cottura al vapore

Facile e leggera: la cottura al vapore non è ottimale per chi soffre di ritenzione idrica. Con questa metodologia di cottura vengono preservati maggiormente i nutrienti e i sali minerali degli alimenti ma mentre questo può essere un vantaggio, ad esempio, per bambini e sportivi dopo una sudorazione importante, potrebbe invece essere poco conveniente in una persona che soffre di liquidi in eccesso o ad esempio che soffre di ipertensione.

Abbinare gli alimenti nel modo corretto

Per quanto riguarda gli abbinamenti alimentari, per farvi un esempio, abbinare un radicchio con la carne sarà molto utile per fare un bel carico di ferro invece, abbinare un radicchio al pesce sarà una scelta ottimale per stimolare un metabolismo rallentato.

Abbinare ad esempio pesce e formaggi, non ha alcun senso in quanto l’uno disattiva l’informazione dell’altro.

Capirete bene quindi quanto sia importante conoscere gli alimenti, la funzionalità del nostro organismo e le specifiche esigenze di ognuno di noi perché solo così un piano alimentare sarà davvero efficace e produrrà un reale e duraturo risultato.

Con questi esempi spero sia chiaro quanto può fare la differenza per ognuno di noi, in termini di salute, benessere e buona forma fisica, conoscere cosa ci può davvero far star bene.

Un’alimentazione su misura per le nostre esigenze è uno dei regali più grandi che possiamo farci, prendiamoci cura di noi stessi!

Dott.ssa Sarah Mangione

Laureata con lode in Psicologia Clinica, sono Life Coach, Mental Coach, Consulente del Benessere e della Nutrizione. Da sempre credo fermamente che la vita sia per il 10% cosa ti accade ma per il 90% come reagisci ed è per questo che credo sia importante accompagnare le persone a esprimere il potenziale necessario per raggiungere i traguardi prefissati attraverso un processo di consapevolezza, di pianificazione, di profonda conoscenza di se stessi, di grande fiducia e piena autonomia.

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