Di Cesare Orecchio | 23 Agosto 2024
Perché si chiama proprio così la colla di pesce? Lo troviamo all’interno degli ingredienti? Scopri la verità: potresti rimanere senza parole!
Da anni il concetto di preparazioni dolci e salate è nettamente cambiato: se da una parte la cucina della nonna seduce per la sua semplicità e il ‘perdono di alcuni errori‘, dall’altra vi è stato un netto cambio di prospettiva. Scelta di ingredienti sempre più ricchi economicamente parlando e sofisticati, atteggiamento snob verso chi ancora oggi acquista la pasta sfoglia per preparare un secondo dedicato a una famiglia numerosa, per non parlare poi di chi ha deciso di fare della propria vita una critica vivente.
È inevitabile il riconoscere quanto la cucina casalinga stessa sia cambiata: l’introduzione di utensili all’ultima moda, di elettrodomestici in grado di ‘cucinare per te‘, il progresso tecnologico non si è fermato neppure in questo. E se fino a qualche anno fa in dispensa si aveva solo zucchero, farina e vanillina, oggi troviamo preparati per torte, estratto di vaniglia puro, gelificante per glasse, così come la famosissima colla di pesce.
Non è un prodotto di nuova generazione, sia chiaro, eppure fino a un decennio fa era quasi ad uso esclusivo professionale. Ma perché la chiamiamo così? C’entra davvero il pesce? La verità potrebbe sconvolgervi!
Perché chiamiamo così la colla di pesce: c’è davvero, ma non nel modo in cui pensi tu
Esattamente, in qualche modo la colla di pesce ha a che fare con quest’ultimo, ma non nel modo in cui potreste intenderlo voi. Ma facciamo un passo indietro, la maggior parte di noi potrebbe conoscerla, qualche altro no. Cos’è nello specifico? Si tratta semplicemente di gelatina in fogli, essiccata e pronta all’uso previo ammollo in acqua fredda. Questa poi andrà sciolta e resa fluida per poi aggiungerla alla nostra preparazione.
Serve per realizzare budini, cheesecake dolci e salate, salse d’accompagnamento o da decorazione, utilissima anche per addensare i fondi di cottura di carni e pesci. Ma perché la chiamiamo proprio colla di pesce? Tutto parte dalle produzioni di una volta, specialmente in Russia, luogo in cui possiamo dire sia nata. Principalmente veniva realizzata con le vesciche di storione essiccate, che producevano una sostanza gelatinosa e addensante. Tant’è che i primi tempi veniva chiama ittiocolla. Considerati poi gli altissimi costi di produzione, venne prodotta in altre modalità.
Purtroppo però, la verità non è quella che crediamo: se è vero che il pesce non viene più impiegato nella realizzazione della gelatina, troviamo al suo interno la cartilagine, le ossa e la cotenna del maiale, che producono collagene e che garantisce poi la consistenza tipica di alcuni dolci. Esistono varianti senza derivazione animale? Certamente, prima tra tutti la pectina, sostanza prelevata naturalmente dalla frutta e spesso usata nella preparazione di confetture e marmellate.
Altra sostituzione perfetta che abbiamo già in casa è l’amido di mais, o la cosiddetta Maizena, utile per addensare creme da farcitura, da decorazione e budini. Infine abbiamo l’agar-agar, addensante naturale prelevato dall’alga rossa, ad oggi facilmente reperibile sia online, sia nei negozi di articoli per dolci. Adesso conoscete tutti i segreti della colla di pesce!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.