Chi dice che a dieta non si può mangiare pasta? Questo formato fa addirittura dimagrire ed è tra i preferiti in assoluto dagli italiani - buttalapasta.it
Esiste un formato di pasta che si rivela davvero nutriente e al contempo ipocalorico: con questo la linea non sarà più un problema.
La pasta è uno dei simboli indiscussi della tradizione gastronomica italiana. Ricca, versatile e gustosa, questo alimento che proviene dalla farina di grano duro è la colonna portante di moltissime ricette. L’unica pecca della pasta? È ricca di carboidrati e zuccheri.
Se, dunque, uno dei nostri pensieri è quello di rimettersi in linea, eccedere con la pasta non è sicuramente consigliato. Soprattutto adesso che le festività natalizie ci porteranno inevitabilmente a qualche sgarro, perché non introdurre nella propria dieta un formato di pasta che non solo si rivela innocuo per la linea, ma può contribuire alla perdita di peso senza rinunce? La soluzione esiste.
Quando si tratta di cucina, ad ogni problema c’è sempre una soluzione e, ad ogni ingrediente, c’è sempre una variante. Basti pensare all’olio, che se dosato nel modo giusto può addirittura sostituire il burro. In questo caso, a cambiare è la composizione della pasta.
Questa variante è nata nella cucina orientale, ma in poco tempo si è diffusa anche nel nostro paese. Gli shirataki sono un tipo di pasta a forma di spaghetto o fettuccine che ha conquistato molti italiani per la capacità di adattarsi a una dieta ipocalorica senza rinunciare al piacere di mangiare un piatto di pasta.
La pasta ipocalorica perfetta per la linea: oramai la amano tutti – buttalapasta.it
Ma cosa sono esattamente? Nientemeno che un formato di pasta tradizionale giapponese, composto principalmente da glucomannano, una fibra solubile estratta dalla radice del konjac (Amorphophallus konjac). Il loro nome significa ‘cascata bianca’, un riferimento al loro colore chiaro e alla texture morbida e gelatinosa.
La cosa interessante è il loro apporto calorico: circa 10-15 calorie per 100 grammi. E a differenza della pasta tradizionale, che contiene carboidrati complessi, gli shirataki sono quasi interamente costituiti da acqua (circa il 97%) e glucomannano (3%).
Inoltre, il glucomannano ha un alto potere saziante: assorbendo acqua, forma una massa gelatinosa che riempie lo stomaco, aiutando a controllare l’appetito. Questo composto rallenta anche l’assorbimento degli zuccheri, rendendoli utili per i diabetici. In più, essendo senza glutine, sono adatti per i celiaci e anche per i vegani o chi è allergico alla soia.
Inizialmente, i ristoranti asiatici sembravano l’unico luogo in cui mangiarli, ma grazie alla diffusione nei supermercati, oggi è facile trovarli anche in alcuni supermercati come Esselunga e Carrefour.
Il condimento? Via libera alla fantasia. Possono essere saltati con verdure, pollo e qualsiasi condimento si voglia utilizzare, a patto che non sia troppo acquoso: vista la loro composizione, non assorbono l’acqua come la pasta normale. Per il resto, libero sfogo alla fantasia.
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