Di Salvatore Lavino | 4 Febbraio 2025
C’è un pericolo per la salute che si nasconde proprio lì dove non te lo aspetteresti mai, ovvero all’interno del cartone della pizza. Ed è il super nocivo bisfenolo.
Cartone della pizza, ne abbiamo a che fare di sicuro almeno una volta la settimana. La pizza è uno dei confort food per milioni di persone ad ogni latitudine, specialmente perché può essere portata a casa e consumata in totale comodità. Non solo a tavola ma anche sul divano davanti alla tv. Ed ogni giorno sono in tantissime le persone nel mondo che scelgono di ordinare una pizza da asporto nel classico cartone. Che sia per una serata speciale, una cena informale o semplicemente per il desiderio di qualcosa di gustoso, la pizza è da sempre uno dei piatti preferiti.
Dietro all’apparente semplicità di una pizza da asporto si nascondono alcune insidie, lo sapevi? In particolare riguardo al materiale in cui è confezionata: il cartone. C’è uno studio che hanno sollevato preoccupazioni sull’uso di bisfenolo, una sostanza chimica che l’Unione Europea ha da tempo classificato come pericolosa per la salute, nei cartoni per la pizza.
Dove è contenuto il bisfenolo A?
Sono tanti i materiali che utilizziamo come contenitori od involucri per conservare il cibo e che purtroppo contengono del bisfenolo A (BPA). Quest’ultimo è una sostanza chimica comunemente utilizzate nella produzione di plastica e resine. La sua assimilazione nel corso del tempo può causare delle interferenze con il sistema endocrino ed altri problemi importanti alla salute.
L’esposizione a lungo termine ai bisfenoli (ce ne sono di vario tipo) è stata associata a vari problemi di salute, tra cui disturbi ormonali, aumento di peso, problemi riproduttivi e persino alcuni tipi di cancro. Il cartone delle pizze da asporto può contenere bisfenoli, sia come residui del processo di produzione che in conseguenza del trattamento chimico a cui è sottoposto per migliorarne le proprietà di tenuta e resistenza.
Queste sostanze possono trasferirsi dal cartone al cibo, specialmente ad alte temperature. Quando la pizza viene servita fumante in un cartone, il rischio di contaminazione aumenta. Gli oli ed i grassi presenti nella pizza possono facilitare la migrazione dei bisfenoli dal cartone al cibo, esponendo i consumatori a potenziali rischi per la salute.
Alcuni consigli per ridurre i rischi
Che alternative ci sono a questo scenario sfavorevole? Il primo consiglio consiste nel rivolgersi a locali che offrano pizze da asporto in cartoni certificati come “senza bisfenoli”. O che adottano pratiche più sicure per la raccolta e la conservazione del cibo. Alcuni ristoranti stanno già compiendo sforzi significativi per sostituire i materiali di imballaggio tradizionali con opzioni più sostenibili e prive di sostanze tossiche, come il cartone biodegradabile o le confezioni in alluminio.
Una volta a casa poi aumenta di molto la sicurezza di ognuno di noi con un consumo della pizza in piatti di ceramica o di vetro anziché direttamente dal cartone. Così facendo ridurrai il rischio di contaminazione. Anche se non tutti hanno la possibilità o la voglia di portare il proprio piatto, è una pratica che merita di essere considerata. La ricerca che ha confermato la presenza di bisfenolo A nel cartone della pizza ha avuto luogo nell’ormai non più vicino 2020. A realizzarla erano stati alcuni ricercatori della statunitense Università della Florida. Proprio pochi giorni fa l’Unione Europea ha preso una decisione sull’uso del bisfenolo che farà scuola.
Parole di Salvatore Lavino