Carnevale, pericolo microplastiche nei coriandoli: "Ce ne sono a milioni" - buttalapasta.it
Una stima recente ha trovato un quantitativo medio spaventoso di microplastiche all’interno dei coriandoli di Carnevale che usano milioni di bambini.
A Carnevale quali sono i must che non possono mai mancare? Le chiacchiere, la lasagna, i costumi di vario tipo, le maschere, l’allegria…e non solo. Anche coriandoli, festoni e stelle filanti volano con allegria in aria, con bambini divertiti che li tirano e che creano una esplosione di colori. Peccato però che proprio i coriandoli nascondono un pericolo invisibile: la plastica. Gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) hanno lanciato un allerta riguardo a questa problematica, esortando i sindaci di ogni città a prendere misure urgenti per proteggere l’ambiente.
Fino a non molto tempo fa, coriandoli e stelle filanti erano realizzati prevalentemente in carta, un materiale biodegradabile che si decomponeva facilmente. Oggi invece assistiamo a una crescente diffusione di prodotti realizzati con materiali plastici, che non solo compromettendo l’estetica della festa, ma hanno anche gravi conseguenze ambientali. Questi nuovi coriandoli, caratterizzati da colori vivaci e glitter, sono spesso composti da microplastiche, che possono rimanere nell’ambiente per secoli, impiegando fino a 600 anni per decomporsi completamente.
L’introduzione della plastica in questi prodotti non è casuale. A quanto pare sarebbe frutto di una strategia di marketing volta ad attrarre i consumatori con articoli sempre più accattivanti. Questo cambiamento ha un costo che va oltre la semplice estetica. La plastica, una volta dispersa nell’ambiente è fortemente inquinante ed anche pericolosa per la salute umana.
Le microplastiche e le nanoplastiche, infatti, possono entrare nel nostro organismo attraverso i cibi, l’acqua e persino l’aria, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, danni al sistema nervoso e problemi riproduttivi. Secondo le stime, ogni anno circa 11 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, con una drammatica incidenza nel Mar Mediterraneo, dove si stima che 230.000 tonnellate di plastica siano disperse.
Microplastiche nei coriandoli, una grave minaccia – buttalapasta.it
Questo scenario allarmante spinge la Sima a chiedere misure concrete, come ha già fatto il Comune di Venezia, per vietare l’uso di coriandoli e stelle filanti in plastica. L’obiettivo di tali ordinanze è ridurre drasticamente la produzione di rifiuti plastici, contribuendo così a preservare il nostro ambiente e la nostra salute.
Ma il problema della plastica non si ferma ai coriandoli. Le nanoplastiche, particelle inferiori a 100 nanometri, si sono infiltrate nella nostra catena alimentare, contaminando alimenti che consumiamo quotidianamente. Recenti studi hanno evidenziato la presenza di queste microscopiche particelle in pesci, molluschi e persino nel sale da cucina.
Il consumo di cibo contaminato da plastica è una questione di crescente preoccupazione per la salute pubblica, poiché le conseguenze a lungo termine sul nostro organismo sono ancora poco conosciute. La presenza di microplastiche è ormai presente in qualsiasi ecosistema del pianeta.
Perché le microplastiche sono pericolose – buttalapasta.it
Tutta colpa dell’elevato tasso di inquinamento diffuso, che porta le microplastiche ad essere presente tanto sul fondo degli oceani quanto sulle vette dell’Everest. E questo fa si che venga assimilato dagli animali che mangiamo. Come conseguenza finale, anche noi assorbiamo quelle stesse microplastiche. Questo trend negativo può causare dei problemi per la salute anche gravi con il passare del tempo, con microplastiche e nanoplastiche che sono responsabili del danneggiamento delle cellule dell’organismo. In cucina poi anche l’alluminio può essere pericoloso per la salute.
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