Carne rossa, rischi il cancro al colon-retto: ma solo se superi questa quantità, parla l’esperto - buttalapasta.it
Il consumo di carne rossa comporta il rischio di cancro al colon-retto, ma non bisogna eliminarla. È importante fare attenzione alle quantità, parola dell’esperto.
La carne rossa è un alimento che molti inseriscono nella propria dieta da secoli e continua a rappresentare un’importante fonte di nutrienti per la salute. Nonostante le controversie che circondano il suo consumo, può apportare numerosi benefici nutrizionali per mantenere uno stile di vita sano. Tuttavia, esattamente come molti altri prodotti, anche questo alimento presenta dei pericoli ai quali prestare massima attenzione.
Tutte le carni rosse sono un’eccellente fonte di proteine di alta qualità, essenziali per la crescita e la riparazione dei tessuti del corpo. È anche ricco di ferro eme, che viene assorbito più facilmente dall’organismo rispetto al ferro non eme presente nelle fonti vegetali. Queste tipologie di carni contengono alte quantità di zinco, un minerale molto importante per il sistema immunitario e la salute riproduttiva.
Questo tipo di carne è pure una buona fonte di vitamina B12, necessaria per la funzionalità cerebrale e la formazione dei globuli rossi. Gli altri nutrienti presenti nella carne rossa sono niacina, riboflavina, vitamina B6, selenio e fosforo. Tuttavia, bisogna fare attenzione alle quantità perché la carne rossa potrebbe essere cancerogena per l’uomo se mangiata in quantità superiori a quelle consigliate.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) fa capo all’Organizzazione Mondiale della Sanità e si occupa di esaminare periodicamente la lettura scientifica in merito alla valutazione di cancerogenicità di un determinato agente, oltre ad aver rivelato quali sono gli alimenti che allungano la vita. Per questa ragione ha classificato le carni rosse come cancerogeno di tipo 2, in pratica sono cancerogene per gli esseri umani.
Carne rossa, attenzione alle quantità consumate: rischia di far insorgere il tumore – buttalapasta.it
La conclusione della valutazione è che mangiare carne può aumentare il rischio di cancro, ma è opportuno sottolineare che tale rischio è molto inferiore a quello derivante dal fumo o dal consumo di alcol, ad esempio. L’associazione tra il consumo di carni rosse e tumori è stata evidenziata soprattutto per il cancro del colon-retto, ma sono state messe in rilievo anche associazioni per il tumore della prostata e del pancreas.
Tuttavia, come ha fatto notare l’OMS, è necessario fare una distinzione tra carne rossa e carne lavorata o trasformata. Pertanto, mentre il consumo regolare di carne lavorata aumenta probabilmente il rischio di cancro del colon-retto, la fiducia nei risultati della ricerca sulle carni rosse è molto bassa, il che significa che ulteriori studi potrebbero produrre risultati diversi e più confortevoli.
Detto ciò, Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Veronesi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato di non superare i 500 grammi settimanali di carni rosse, per evitare l’aumento di rischio di cancro. Per questa ragione è stato raccomandato di rimanere al di sotto di queste quantità per fuggire da ogni rischio. Per le carni bianche non vi è una restrizione perché sono meno aggressive e hanno meno grassi saturi.
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