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Trucchi e segreti

Carboidrati: quando e come mangiarli per non ingrassare? Risponde la nutrizionista

I carboidrati ci aiutano nel dimagrire correttamente agendo solo sui depositi di grasso senza intaccare la massa magra e mantenendo attivo il metabolismo nel modo corretto senza impoverire e stressare il corpo ma dandogli energia da spendere. Non vanno quindi mai eliminati ma senz’altro limitati e soprattutto associati agli alimenti giusti e preparati con adeguate modalità di cottura così da non far alzare troppo il livello di zuccheri nel sangue.

Ciò che conta è alimentarsi in modo da tenere sempre sotto controllo i livelli della nostra glicemia e di conseguenza dell’insulina, come farlo? Con un’alimentazione su misura, giusta per il nostro organismo, nella quale assumiamo una quantità di carboidrati corretta in base al nostro stile di vita, alle nostre caratteristiche, imparando in base a queste, ad abbinare correttamente i cibi tra loro con le giuste modalità di cottura.

Cosa succede se si mangiano troppi zuccheri?

Siete probabilmente sempre stanchi, questo perché i carboidrati contenuti a esempio nei dolci e nei cibi ad alto indice glicemico, fanno impennare e poi crollare la glicemia nel sangue e questi alti e bassi prosciugano letteralmente la nostra energia e la nostra concentrazione.

Si innescano meccanismi come la resistenza all’insulina che ci fanno aumentare di peso, affaticano enormemente fino all’esaurimento il povero pancreas che piano piano cesserà di produrre insulina a quel punto lo zucchero resta nel sangue intossicandoci.

Fondamentale è scegliere cibo di qualità, cibo non maltrattato in quanto un cibo integro presuppone che sia stato poco lavorato e ci offre più proprietà nutrizionali quindi:

NO ai cibi processati (grissini, cracker, dolci, piadine e pizze confezionate, bibite confezionate, biscotti eccetera) in quanto una dieta ricca di questi cibi può portare ad un’infiammazione cronica dell’intestino che poi si ripercuote sul cervello, alla perdita di memoria, alla mancanza di controllo dell’umore, alla confusione, alla depressione.

ai cereali integrali, enkir, riso basmati integrale, pane fresco scuro, pasta integrale, cioccolato fondente al 90%. Non eliminate i carboidrati ma sceglieteli con un criterio e nelle giuste quantità secondo quelle che sono le vostre specifiche esigenze.

Mangiare la pasta: pranzo o cena?

Gli alimenti che mangiamo sono direttamente e immediatamente collegati agli ormoni che si liberano nel nostro organismo. Non è una questione di calorie, la stessa quantità di pasta mangiata a pranzo o a cena apporta lo stesso numero di calorie ma ha effetti completamente diversi sul fisico a seconda appunto del tipo di costituzione che abbiamo, delle nostre caratteristiche ed esigenze specifiche, sport praticato, ormoni etc

La pasta la sera può essere un valido sostegno per conciliare il sonno in quanto favorisce l’aumento della serotonina (ormone della serenità) e facilita determinate funzioni del fegato facendolo lavorare meglio ma non è assolutamente una buona scelta per tutti.

Ci sono determinate caratteristiche per le quali è senza dubbio preferibile mangiarla a pranzo e la modalità di cottura con la quale la prepariamo e l’abbinamento con gli altri cibi fa ancora di più la differenza.

Non esiste una regola valida per tutti, ognuno ha le sue esigenze in base alle sue specifiche caratteristiche e necessità.

Abbinamenti da evitare

Sceglietene una sola tipologia per comporre i vostri pasti, per esempio, mangeremo della pasta integrale? Non abbiniamoci allora anche pane e patate o frutta ma verdura o proteine, olio extra vergine di oliva così da rallentare la velocità di assorbimento degli zuccheri.

Dott.ssa Sarah Mangione

Laureata con lode in Psicologia Clinica, sono Life Coach, Mental Coach, Consulente del Benessere e della Nutrizione. Da sempre credo fermamente che la vita sia per il 10% cosa ti accade ma per il 90% come reagisci ed è per questo che credo sia importante accompagnare le persone a esprimere il potenziale necessario per raggiungere i traguardi prefissati attraverso un processo di consapevolezza, di pianificazione, di profonda conoscenza di se stessi, di grande fiducia e piena autonomia.

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