Quanto caffè bisogna bere al giorno? C’è una quantità da non superare per non rischiare malattie cardiovascolari.
Il caffè è una delle bevande più amate e consumate in Italia. Infatti, alcune persone ne bevono fino a 10 tazzine al giorno. Diversi studi hanno però rivelato come la quantità di caffè può avere significative ripercussioni sulla salute.
Per questo, sebbene questa bevanda sia davvero gustosa, garantisca una pausa dalla quotidianità e permetta di socializzare, sarebbe meglio limitarne il consumo per evitare sopratutto rischi di malattie cardiovascolari.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of the American Heart Association, bere due o più tazze di caffè al giorno può raddoppiare il rischio di morte per malattie cardiovascolari per persone con pressione alta grave (160/100 mm Hg o superiore).
Troppo caffè può aumentare la pressione sanguigna, portare ad ansia, palpitazioni cardiache e difficoltà a dormire. Nel loro studio i ricercatori hanno classificato la pressione sanguigna in cinque categorie:
In questo studio le misurazioni della pressione arteriosa nei gradi 2 e 3 sono state considerate ipertensione grave. I partecipanti allo studio includevano più di 6.570 uomini e più di 12.000 donne, di età compresa tra 40 e 79 anni all’inizio della ricerca.
Durante quasi 19 anni di follow-up (fino al 2009), sono stati documentati 842 decessi per cause cardiovascolari. L’analisi dei dati per tutti i partecipanti ha rilevato che bere due o più tazze di caffè al giorno era associato a un rischio doppio di morte per malattie cardiovascolari nelle persone la cui pressione sanguigna era pari o superiore a 160/100 mm Hg rispetto a coloro che non bevevano caffè.
Invece, bere una tazza di caffè al giorno non è stato associato ad un aumento del rischio di morte per malattie cardiovascolari in nessuna categoria di pressione sanguigna. Anche il consumo di tè verde non è stato associato a un aumentato rischio di mortalità per malattie cardiovascolari in nessuna categoria di pressione sanguigna.
Quindi, questi risultati fanno capire come le persone con grave ipertensione dovrebbero evitare di bere troppo caffè, poiché sono più suscettibili agli effetti della caffeina. In ogni caso questa ricerca ha diversi limiti dato che il consumo di caffè e di tè è stato auto-riportato, la pressione sanguigna è stata misurata in un unico punto, che non ha tenuto conto dei cambiamenti nel tempo.
Infine, la natura osservazionale dello studio non ha potuto tracciare una connessione diretta di causa ed effetto tra il consumo di caffè e il rischio di malattie cardiovascolari tra le persone con grave ipertensione. Sarebbe necessario effettuare altri studi per capire la correlazione fra quantità di caffè bevuto e i rischi di malattie cardiovascolari.
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