Caffè e reflusso, per anni considerati due nemici assoluti, ad oggi potranno convivere serenamente: il nuovo studio rivela qualcosa di inaspettato.
Chi soffre di reflusso gastroesofageo sa benissimo quanto alcuni cibi si rivelino fatali per evitarne gli attacchi e vivere una vita quanto più possibile serena. Ricordiamo che gli acidi risalenti dallo stomaco sino all’esofago provocano non poche problematiche quali bruciore intenso, difficoltà respiratorie e a volte dolore cronico a sterno e ventre. Chi addirittura soffre di reflusso notturno sa perfettamente quanto il ciclo sonno-veglia sia compromesso, riflettendo quindi il tutto sulla qualità della vita giornaliera.
Pomodori, aglio, cipolle, agrumi e poi ancora fritto di ogni genere, bevande gassate e alcol: questi solitamente vengono banditi dall’alimentazione quotidiana per prevenire quelli che siano gli attacchi di reflusso, eppure un nuovo studio americano sembra aver trovato nuove correlazioni tra cibo e problematiche gastriche. Il caffè ad esempio, che chi soffre di tale patologia vede come un ‘mostro in tazza‘, ad oggi potrebbe nuovamente essere bevuto senza rischi. Scopriamo quindi cosa è stato scoperto, la notizia è piuttosto interessante.
Come detto, sia nelle credenze popolari, sia dal punto di vista scientifico, alcuni alimenti da sempre vengono banditi dalla propria alimentazione nel momento in cui si presenta il problema del reflusso gastroesofageo. In particolare caffè, pomodoro, aglio e cipolle, così come l’uso di olio, spezie e condimenti piccanti. Se da una parte troviamo quindi ciò che è stato tramandato a voce, dall’altra abbiamo una letteratura medica non da poco conto e proprio qui, un nuovo studio ha rivelato qualcosa di molto interessante.
Bisogna effettivamente dire grazie all’American College of Gatroenterology, che ha potuto aggiornare le nuove linee guida, facendo felici tante persone. In particolare, si è evidenziato come non vi sia alcuna valenza scientifica circa la produzione di sintomi maggiorati del reflusso quando si consuma il caffè o si mangia una gustosa insalata di pomodori. Anzi, l’istituto ha specificato che ogni caso è a se stante e che se per qualcuno il caffè diventi un problema gastrico importante, per qualcun altro ciò potrebbe non rappresentare affatto il problema.
Sempre secondo le nuove linee guida, persino l’alcol potrebbe addirittura essere consumato, sempre con moderazione. Ad esempio un bicchiere di vino rosso consumato a pasto favorirebbe il cuore, la sua salute e la circolazione del sangue, non agendo quindi direttamente sulla produzione di reflusso. Anche altri alimenti, solitamente associati ad esso come cioccolato e menta, potranno essere consumati, sempre a patto che il nostro corpo possa ben sopportarli.
Lo studio invece, paradossalmente evidenzia la comparsa dei sintomi del reflusso quando ci nutriamo di alcuni grassi e proteine, come quelli presenti nelle carni del pesce azzurro e quelle presenti nelle carni da pollame. La combo dei due tende a rallentare lo spostamento dell’acido gastrico verso il duodeno, stazionando all’interno dello stomaco e permettendone l’eventuale risalita. Ricordiamo comunque di chiedere sempre il parere al proprio medico di fiducia prima di poter re-inserire nella propria alimentazione alcuni alimenti.
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