Caciocavallo+all%26%238217%3Bargentiera%2C+in+Sicilia+si+fa+cos%C3%AC+in+padella+e+ha+un+sapore+strepitoso%3A+ti+innamori+di+sicuro
buttalapastait
/articolo/caciocavallo-allargentiera-in-sicilia-si-fa-cosi-in-padella-e-ha-un-sapore-strepitoso-ti-innamori-di-sicuro/207557/amp/
Piatti Unici

Caciocavallo all’argentiera, in Sicilia si fa così in padella e ha un sapore strepitoso: ti innamori di sicuro

Caciocavallo all’argentiera, un secondo piatto di una bontà unica e con una storia incredibile: vi sveliamo la ricetta e qualche curiosità siciliana!

La Sicilia è un’Isola ricca di mistero, storie incredibili tramandate di generazione in generazione, così come preparazioni di piatti familiari e tradizionali di tutto rispetto. Si respira l’aria della convivialità, del rispetto reciproco, ma soprattutto della fratellanza. Un popolo che deve tanto agli arabi, ai normanni, agli spagnoli e alle popolazioni greche. In passato bastava passeggiare per le vie dei vari villaggi e rimanere incantati dai vicoli stretti, ma anche quelli più larghi che accoglievano le porte in legno delle case basse, i contadini che partivano presto al mattino per lavorare nei campi e le donne che rimanevano in casa, intente a preparare pane, paste fresche, secondi poveri di verdure e a volte di carne o pesce.

Un piatto in particolare però vede una preparazione pazzesca e una storia ancor più incredibile. Avete mai preparato il caciocavallo all’argentiera? Un piatto unico aromatico, cremoso e filante dentro, croccantissimo fuori. Scopriamo subito insieme come realizzarlo!

Caciocavallo all’argentiera, storia e ricetta di un piatto iconico di tutta l’Isola

La storia dietro questo piatto vi farà sognare sin dalle prime parole: si narra infatti che a Palermo, in quella che ancora ad oggi è Via dell’argenteria, vi abitassero famiglie ricche di possedimenti e risorse economiche per via del mestiere fatto. In realtà le cose non stavano sempre così e pure chi lavorasse questo materiale per creare oggetti e gioielli poteva riversare in uno stato di semi povertà. Specialmente alla domenica da ogni finestra si potevano ‘sentire‘ i profumi dei piatti preparati dalle varie donne del paese e spesso proprio questi potevano far capire a chi passava vicino alle finestre se quella famiglia in particolare mangiasse o meno piatti facoltosi e ricchi negli ingredienti.

Un’argentiera quindi, per voler nascondere il fatto di non possedere molto da preparare, decise di imitare il profumo del coniglio alla cacciatora, all’epoca considerato piatto per nobili. Volle quindi sfruttare un caciocavallo sfumandolo con aceto e aggiungendo dell’origano. Il risultato? Chiunque sarebbe passato dalla sua finestra non avrebbe mai immaginato che stesse cucinando del semplice formaggio piastrato, piuttosto un coniglio ricco e sugoso. Una storia incredibile, non è vero? Scopriamo come replicare il piatto.

Se non trovate il caciocavallo potete usare un altro formaggio semi stagionato – buttalapasta.it

Ingredienti per 4 persone

  • 500 gr di caciocavallo semistagionato;
  • 1/2 bicchiere di aceto di vino bianco;
  • 2 spicchi d’aglio grossi;
  • Pepe e origano q.b.

Preparazione

  1. Iniziamo a preparare questo piatto siciliano tagliando il caciocavallo a fette spesse circa 1.5 cm. Facciamo scaldare in una padella rigorosamente antiaderente un giro abbondante di olio e aggiungiamo i due spicchi d’aglio sbucciati e lasciati interi.
  2. Posizioniamo le fette di formaggio in centro e lasciamo cuocere qualche minuto a fiamma vivace fin quando si creerà una crosticina sul fondo. Giriamo ed eseguiamo la stessa operazione per l’altro lato.
  3. Sfumiamo quindi con l’aceto di vino bianco, condiamo con abbondante pepe, origano e attendiamo che il sughetto sul fondo si rapprenda.
  4. Ecco pronto il nostro caciocavallo all’argentiera da gustare! Possiamo assaporarlo così, al naturale, oppure intingere all’interno di ogni porzione del pane fresco o abbrustolito. Una preparazione incredibile e soddisfacente!
Cesare Orecchio

Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.

Recent Posts

La salute dei reni è importante eppure non ci pensi, cosa devi fare assolutamente

Che guaio se dovesse capitare qualcosa ai reni, ci possono essere dei rischi anche molto…

4 ore ago

In vista di Pasqua conserviamo tanto cibo in frigo, attenzione non dimenticarti di fare queste cose!

Attenta a come conservi il cibo in frigo per Pasqua, non dimenticare mai di fare…

5 ore ago

Quella colomba era troppo semplice, ho fatto una ganache al pistacchio da colare sopra e ora sì che si ragiona: una meraviglia goduriosa

Se non sai come rendere preziosa e speciale la colomba di Pasqua, no panic: facciamo…

6 ore ago

Bruno Barbieri svela un segreto dell’amico Antonino Cannavacciuolo: chi lo avrebbe mai detto!

Bruno Barbieri racconta la verità sull'amico e collega Antonino Cannavacciuolo: nessuno lo avrebbe mai detto.…

7 ore ago

Davvero le fai ancora con patate o friarielli? Solo perché non hai assaggiato salsicce e fagioli: combo insuperabile

Niente batte una cena a base di salsicce, soprattutto se abbinate in modo divino: niente…

8 ore ago