Si annunciano ottime novità per quel che riguarda il prezzo dell’olio d’oliva: una voce autorevole conferma un importante ribasso.
Svolta in arrivo per un mercato che da almeno un paio d’anni attraversa una crisi nera come quello dell’olio d’oliva. Colpa delle lunghe siccità e delle condizioni meteorologiche estreme che si sono abbattute sui raccolti, significativamente ridotti specialmente in Spagna, Grecia e Tunisia. Le conseguenze non si sono fatte attendere: rincari vertiginosi dei prezzi.
Ce ne siamo accorti tutti nel momento di fare la spesa al supermercato, dove l’olio extravergine ha raggiunto la quota di 9-10 euro (lo stesso vale per il mercato spagnolo). Lo stato della produzione spagnola – pressoché dimezzata rispetto alle medie storiche – è la fotografia della crisi. Il Paese iberico – che produce il 40% dell’olio a livello mondiale – è stato il più colpito.
Il vento però sembra sul punto di invertire direzione: le previsioni per la nuova stagione lasciano molto ben sperare nell’ottica di un significativo ribasso dei prezzi e la conferma arriva da una fonte più che autorevole. C’è in sostanza un ragionevole ottimismo, ecco perché.
A confermare che i prezzi dell'”oro liquido” si ridurranno di molto è Deoleo, non precisamente l’ultimo arrivato visto che parliamo del maggiore produttore mondiale di olio d’oliva, proprietario dei marchi Bertolli e Carapelli. Per la nuova stagione le previsioni stimano infatti una produzione di poco inferiore ai 1,3 milioni di tonnellate, quasi raddoppiata rispetto all’anno precedente.
Il raccolto promettente dovrebbe dunque permettere, a giudizio di Deoleo, di dimezzare i prezzi dell’olio rispetto ai massimi storici. Miguel Ángel Guzmán, responsabile delle vendite dell’azienda olearia spagnola, la numero uno al mondo, è ottimista: il mercato mostra segni di stabilizzazione e prevede che nel 2025 i prezzi al dettaglio potrebbero anche scendere intorno a 5 euro al litro.
La riduzione dei prezzi all’origine dovrebbe cominciare tra novembre e gennaio, sempre che le condizioni meteo e di raccolta del prodotto rimangano stabili nelle prossime settimane. E l’Italia? Nel nostro Paese realisticamente regna meno ottimismo rispetto alla Spagna. Anche per questa stagione la produzione italiana (224 mila tonnellate circa) è data in netto calo rispetto all’anno scorso.
Il dato italiano è pesantemente condizionato dagli eventi climatici estremi e dal prolungato stress idrico, due fattori che hanno toccato specialmente il Meridione, dove si producono circa due terzi delle olive italiane. I ribassi dei prezzi riguarderanno soprattutto i principali protagonisti della produzione olivicola (Spagna e Grecia) grazie ai raccolti abbondanti.
La situazione italiana rimane più problematica anche se la nota azienda Monini ha annunciato che entro la fine di quest’anno anche nella Penisola il prezzo dell’olio potrebbe scendere anche del 30-40%. Non rimane che attendere per vedere i prossimi sviluppi del mercato dell’olio in Italia.
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