L’attore pugliese non dimentica le sue radici e questa volta l’ha dimostrato aprendo un ristorante con i fratelli davvero molto particolare.
Il ristorante dell’indimenticabile Step di “Tre metri sopra il cielo” si trova in un luogo speciale per la famiglia, ovvero in quella che una volta era la casa della nonna. Infatti, l’abitazione ha un volto completamente nuovo e si è trasformata in un ristorante molto raffinato con tanto di camere dove si può anche pernottare. La città scelta per questo progetto tutto familiare è quella di Andria, a cui Scamarcio è molto legato e dove ha vissuto fino ai 16 anni.
La cucina punta tutto sulla qualità e sui prodotti del territorio: è questo il desiderio dei tre fratelli, Nico, Ella e Riccardo. Il ristorante ricorda gli speakeasy molto in voga negli anni Trenta. Stiamo parlando di un ambiente molto riservato, che conta pochi coperti che si distribuiscono in tre sale. Ha in inoltre un terrazzino al primo piano dove si può mangiare. Per chi fosse curioso di vedere di cosa stiamo parlando si può recare in Via Bologna 83 ad Andria.
Il ristorante si chiama Club64 ed è aperto a pranzo e a cena tutti i giorni tranne il lunedì e nei serali festivi. Per quanto riguarda le camere da letto, queste sono soltanto quattro e sono disponbili sia per chi si ferma ad Andria per visitare la città sia per chi, per motivi di lavoro, ha bisogno di restare qualche notte fuori. La cucina è stata oggetto di interesse di Franco Ricatti, un nome molto conosciuto nella ristorazione pugliese.
Lo chef è l’unico, in tutta la Puglia, ad avere due Stelle della famosa guida Michelin. Tuttavia, Ricatti non lavora a servizio dei tre fratelli Scamarcio, ma si è comportato come consulente per i piatti mettendo al servizio dei tre tutta la sua esperienza, non solo in cucina, ma anche per la sala e per il momento dell’accoglienza.
Il menù del ristorante dei fratelli Scamarcio punta tantissimo sulle primizie di stagione, senza dimenticare i prodotti locali. Infatti, si possono gustare degli squisiti frutti di mare, poi anche l’astice e la tiella di riso e patate. Non possono mancare le orecchiette, simbolo della cucina pugliese, ovviamente fatte in casa. Oppure, c’è da leccarsi i baffi con gli zitoni bruciati nella pasta al forno.
Chi lavora per far sì che questi piatti lascino tutti senza parole è un altro chef, ovvero Giuseppe Scarcelli con tutta la sua squadra. L’accoglienza in sala, invece, è stata affidata a Fabio Roberto. Infine, chiunque lo voglia, può anche assaggiare il pinot di famiglia, prodotto a Polignano a Mare, un’altra perla della Regione.
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