Specifiche abitudini che saranno di certo condizionate dall’aumento dei prezzi. Caffè e cornetto, non sarà più la stessa cosa.
Tra le abitudini degli italiani, ma non solo, c’è quella di fare colazione, per esigenza o per semplice gusto al bar. Cornetto, cappuccino, caffè, generalmente tra le cose maggiormente richieste, per ovvie ragioni dai consumatori. Gli ultimi mesi, però, proprio tali specifici “articoli”, hanno subito una notevole impennata per quel che riguarda i prezzi di vendita al cliente.
Bar, pasticcerie e tutti gli altri contesti coinvolti, hanno dovuto apportare delle modifiche agli stessi prezzi considerato l’aumento dei costi di produzione, delle utenze per le relative attività e per altri specifici motivi. I prezzi sono in aumento e chiaramente gli stessi cittadini hanno preso coscienza della situazione in alcuni casi rinunciando al momento spesso tanto atteso della giornata.
A parlare di numeri, a considerare quello che è di fatto l’impatto degli aumenti sullo stesso quotidiano dei cittadini è direttamente l’Osservatorio nazionale Federconsumatori (O.N.F.). Le previsioni per i prossimi tempi, faranno cambiare abitudini a tantissimi cittadini italiani, vista la portata delle stesse specifiche dinamiche.
La notizia principale insomma è che fare colazione al bar nelle prossime settimane costerà di più. L’aumento specifico dovrebbe essere considerato nel 4%. Diversi i prodotti che rientrano nel gruppo di quelli per i quali i prezzi potrebbero presto cambiare: caffè, cappuccino, spremuta d’arancia, tramezzino e bottiglia d’acqua, tra gli altri.
Proprio la spremuta d’arancia dovrebbe essere l’articolo protagonista del maggior rincaro previsto, circa l’8%. Nel centro Italia e al Nord, il prezzo del cornetto raggiungerà un aumento del 6%, al Sud e nelle isole, la percentuale scende invece al 5%.
Le stime riportate, cosi come chiarito dalla stessa Federconsumatori, fanno riferimento alla consumazione dei prodotti al banco. Accomodarsi al tavolo, invece, andrà a prevedere un costo ancora maggiore. I numeri dicono che l’aumento previsto per caffè e cappuccino da consumare comodamente allo stesso tavolo, andrà dal 24% al 64%, rispetto alla classica consumazione al banco del bar o della pasticceria di riferimento.
I dati in questione vengono chiaramente confermati dai vari report Istat, con l’inflazione che da gennaio è tornata a salire. Aumentano anche gli articoli generalmente da supermercato, con un impatto previsto pari al +5.4%. Lo steso istituto, in merito alla specifica situazione ha cosi dichiarato attraverso una nota: “L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è dovuta all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,3%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%)”. La situazione, insomma, non appare certo delle migliori.
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