Di Salvatore Lavino | 22 Novembre 2024
Cosa ci dice un test recentissimo che riguarda la presenza di arsenico nell’acqua frizzante in bottiglia esposta in supermercati e discount. Le marche promosse e quelle bocciate.
L’acqua minerale in bottiglia è diventata un elemento imprescindibile nelle case e nei ristoranti italiani. Con l’Italia che figura tra i maggiori produttori e consumatori al mondo, ogni anno vengono acquistati milioni di litri di acqua confezionata.
Dietro ala comodità di una bottiglia d’acqua c’è una questione cruciale: quanto è sicura davvero questa acqua rispetto a quella del rubinetto? È qui che entra in gioco un’analisi recente condotta da Altroconsumo, che ha esaminato 27 marche di acqua minerale frizzante imbottigliate per valutare la loro purezza e qualità.
L’indagine ha messo in luce aspetti fondamentali legati alla salute e alla sostenibilità. Le acque sono state testate per la presenza di metalli pesanti, tra cui arsenico e manganese. Ed i risultati rivelano un quadro variegato.
Mentre molte marche hanno ottenuto punteggi elevati per la loro qualità – con cinque di esse in particolare – altre hanno presentato problematiche significative, più o meno importanti. Alcuni campioni di sei marche analizzate contenevano quantità dei già citati arsenico e manganese superiori ai limiti di sicurezza accettati.
Qual è l’acqua che contiene più arsenico? E quali sono le marche migliori?
Per il resto i livelli riscontrati siano stati conformi alle normative europee. Però un consumo prolungato di acqua con elevate concentrazioni di metalli pesanti può comportare rischi per la salute a lungo termine. Tra le marche che hanno deluso nel test, come fa sapere Altroconsumo, Levissima e Sant’Anna sono state oggetto di critiche per l’elevata concentrazione dei soliti arsenico e manganese.
Questi metalli, sebbene presenti in tracce, possono accumularsi nel corpo e rappresentare una minaccia per la salute nel tempo. La presenza di odori sgradevoli è stata riscontrata anche in alcune acque, come nel caso dell’acqua Boario, il cui profumo era attribuibile a un’elevata presenza di solfati. Si tratta di aspetti che sottolineano l’importanza di prestare attenzione alle etichette e di informarsi sulla qualità dell’acqua che si decide di consumare.
Contrariamente ai prodotti problematici, l’indagine ha evidenziato anche delle acque di alta qualità, apprezzate per la loro purezza e il buon rapporto qualità-prezzo. Le cinque migliori marche emerse dal test includono:
San Benedetto dal Parco della Majella Leggermente Frizzante, che si è posizionata al primo posto con un punteggio di 72, facendola emergere come una scelta sicura e gradevole.
Recoaro Frizzante, con un punteggio di 71, ha dimostrato di offrire anch’essa una buona qualità.
Saguaro (Lidl) Frizzante, che ha ottenuto un punteggio di 67, si è rivelata una scelta valida per chi cerca un prodotto economico.
Smeraldina Frizzante, con 66 punti, confermando la sua reputazione di qualità.
Brio Blu Leggermente Frizzante, valutata con 65 punti, è stata apprezzata per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo.
Queste marche non solo si sono distinte per la loro qualità, ma hanno anche dimostrato di essere più responsabili dal punto di vista ambientale, un aspetto sempre più importante per i consumatori attenti alla sostenibilità.
Bottiglie di plastica vs vetro
Un altro punto di discussione emerso dall’analisi riguarda il materiale delle bottiglie. Le acque imbottigliate in plastica hanno subito penalizzazioni in termini di qualità, in parte a causa della migrazione di microparticelle nell’acqua.
Al contrario, le bottiglie di vetro sono considerate più ecosostenibili e riducono notevolmente questo fenomeno. Questa consapevolezza sta portando molti consumatori a preferire il vetro, non solo per ragioni di salute, ma anche per un impatto ambientale minore.
Molti si chiedono poi se l’acqua del rubinetto sia realmente più sicura dell’acqua in bottiglia. La risposta non è semplice e dipende da vari fattori, tra cui la qualità dell’acqua nelle diverse regioni ed il sistema di distribuzione. In generale, l’acqua del rubinetto in Italia è sottoposta a rigidi controlli e, in molte aree, risulta di ottima qualità.
Ma in alcune zone, può presentare problematiche legate alla presenza di metalli pesanti o agenti inquinanti. Ed allora è sempre meglio informarsi sulla qualità dell’acqua locale e, se necessario, utilizzare filtri o sistemi di purificazione.
Parole di Salvatore Lavino