I falsi miti sulla vitamina c nella spremuta di arancia - Buttalapasta.it - Foto Freepik | azerbaijan_stockers
Sfatiamo i falsi miti sulla vitamina C contenuta in una spremuta di arancia, spesso indicata come un toccasana per combattere l’influenza.
Quante volte hai pensato di contrastare le malattie da raffreddamento come raffreddore e influenza bevendo una spremuta di arancia perché, come diceva la nonna, contiene tanta vitamina C e aiuta il sistema immunitario a rafforzarsi? Le cose non stanno proprio così e sebbene questi agrumi siano note per avere un alto livello di vitamina C, questa notizia è del tutto infondata.
Sicuramente introdurre questi frutti all’interno di una alimentazione sana ed equilibrata è una buona mossa, ma certo non è vero quello che si dice sul loro conto, cioè che siano ricchissimi di vitamina C. Infatti ci sono tanti altri alimenti tra frutta e verdura che ne contengono molta di più. Insomma, con una semplice spremuta di arance la quantità di vitamina C introdotta nell’organismo è davvero poca. Scopriamone di più.
La vitamina C non è sintetizzata nel nostro corpo e quindi la dobbiamo assumere tramite gli alimenti. Ovviamente è vero che l’acido ascorbico (altro nome della vitamina C) aiuta a rinforzare il sistema immunitario e quindi facilita la guarigione di molte malattie, aiutando anche a prevenirle. Ma è altrettanto vero che ci sono fonti migliori delle arance per farne il pieno.
Arance e vitamina C: un falso mito da sfatare – Buttalapasta.it – Foto Shutterstock | New Africa
Per fare due conti devi sapere che in 100 grammi di polpa di arance ci sono poco più di 50 milligrammi di vitamina C. A parità di peso le fragole ne contengono 54 milligrammi, la papaia ne contiene 60 milligrammi e i kiwi ne contengono 85 milligrammi. Se poi passiamo alle verdure, ci sono i cavoletti di Bruxelles che hanno una quantità di vitamina C pari a 81 milligrammi ogni 100 grammi di prodotto edibile, mentre il cavolo rapa ne ha 62 milligrammi e le taccole 60.
La frutta più ricca di vitamina C è la prugna Kakadu, che ti permette di assumere ben 5300 milligrammi di vitamina C ogni 100 grammi di frutto mangiato. Insomma, dati alla mano, ha più o meno 100 volte in più la quantità di vitamina C delle arance. Anche l’acerola è un frutto ricco di acido ascorbico, ne ha 1500 milligrammi ogni 100 grammi. La guava ne ha circa 228 mg.
Ora che sai queste informazioni saprai regolarti meglio nel comporre la tua dieta quotidiana, ovviamente potrai continuare a gustare le arance in ricette dolci e salate tutte le volte che vuoi, ma senza pensare che siano un elisir di lunga vita perché non sono così ricche di vitamina C.
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