Antonino Cannavacciuolo rivela l’ingrediente segreto delle sue ricette stellari (e non è qualcosa di commestibile).
Antonino Cannavacciuolo è un chef che tutti hanno imparato ad amare perché volto di numerosi programmi televisivi di successo: da “MasterChef Italia” ad altri spin off del programma stesso, passando per “Cucine da incubo” a “Antonino Chef Academy” o “Family Food Fight“.
Ciò che colpisce dello chef, che ha vinto anche 7 stelle Michelin nella sua carriera, è la passione e l’amore con cui cucina anche piatti semplici. In una recente intervista ha poi svelato l’ingrediente segreto delle sue ricette stellari e ciò che fa la differenza in ogni pietanza.
Intervistato da Alessandro Cattelan a “Stasera c’è Cattelan”, lo chef Antonino Cannavacciuolo ha raccontato un aneddoto che riguarda sua nonna e sua madre. Quando gli chiedevano quale pasta e fagioli preferisse, lui rispondeva sempre quella della nonna e con il tempo, crescendo, ha capito il perché di questa preferenza.
“Dietro al cibo c’è un racconto di una storia di famiglia. La nonna che racconta e ti fa giocare con la ricetta. Sono cose che non puoi dimenticare”, ha dichiarato lo chef, continuando: “Mia nonna quando cucinava mi raccontava le storie, mi faceva assaggiare, mi accarezzava mentre mangiavo”. Sua madre invece, lavorando, cucinava per farlo mangiare. Lo chef ha sottolineato come ci fosse tanto fascino attorno alla pietanza preparata dalla nonna e come “mangiare solo per mangiare” sia invece una cosa “banale”.
Lo chef ha poi concluso dicendo: “La gioia, quella è la cucina. Non è mangio per mangiare. Io se mangio devo sapere l’ingrediente da dove arriva, come è fatto, come si può migliorare, cosa mi da quell’ingrediente”. Così ha rivelato che per lui dietro un piatto ci sono aspetti più “emotivi” e “sentimentali” e che mangiare solo per mangiare non porti a nulla ma bisogna che una pietanza sia accompagnata da una storia perché la cucina è “gioia“.
Alla domanda su come sia stata questa ultima edizione di MasterChef, lo chef ha risposto che è stata molto bella perché i ragazzi si divertivano. Da qui sono emersi altri spunti interessanti e modi di vedere la cucina dello chef: “Quando in cucina ti diverti, si semplifica il tutto. L’energia positiva, l’allegria, la curiosità, portano a cucinare bene, al contrario se sei arrabbiato e cucini, è difficile che esca qualcosa di buono”.
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