Simbolo dell’Italia nel mondo, la pasta è molto apprezzata anche all’estero. Ma a farla da padrone è una certa tipologia ben precisa!
Piccolo colpo al cuore per gli amanti della vera pasta made in Italy: la pasta all’uovo e la pasta trafilata al bronzo sono ormai superate. All’estero è un’altra la pasta che spopola.
Oltre ai bellissimi paesaggi, alla tradizione storica, archeologica e al patrimonio artistico, l’Italia è famosa in tutto il mondo per un altro fattore: la sua ottima cucina che varia di regione in regione con ricette tipiche legate al territorio. C’è un prodotto, però, che accomuna tutta l’Italia da Nord a Sud: la pasta.
La pasta è certamente l’alimento che più di ogni altro rappresenta l’Italia nel resto del mondo: tortellini, lasagne, gnocchi, cannelloni, maccheroni, fusilli. Questi sono solo alcuni dei formati che il nostro Paese produce ed esporta. Negli ultimi anni, tuttavia, all’estero viene richiesto un certo tipo di pasta che non ha nulla a che vedere né con la pasta all’uovo né con la pasta trafilata al bronzo.
Per noi italiani la pasta è un orgoglio e una filosofia di vita. Che sia pasta fresca all’uovo oppure trafilata al bronzo, la pasta è uno dei nostri simboli nel mondo e ne andiamo molto fieri. Purtroppo – o per fortuna, a seconda dei punti di vista- la tradizione deve spesso andare incontro alle esigenze di mercato. E il mercato, soprattutto il mercato estero, oggi vuole un tipo di pasta ben lontano dalla nostra cultura.
La pasta italiana viene prodotta a partire dal grano duro che resta la principale coltura del nostro Paese. Noi italiani siamo particolarmente legati a due tipologie di pasta: quella trafilata a bronzo tipo maccheroni, spaghetti, fusilli e quella fresca all’uovo come lasagne, ravioli, tortellini, cannelloni.
Molta della nostra pasta viene esportata all’estero dove, però, usi e costumi sono, a volte, molto diversi rispetto ai nostri. Del resto ognuno ha il proprio palato e le proprie esigenze che devono essere rispettati. E, così, anche la pasta italiana viene un po’ rivisitata per andare incontro alle esigenze del mercato estero. Per questo è nato il Re-Think pasta: un progetto che invita i produttori a ripensare alla pasta in chiave moderna.
E la modernità è fatta di tempi sempre più rapidi e persone che non hanno neanche il tempo per sedersi e gustarsi un buon piatto di pasta. All’estero, infatti, la pasta più richiesta non è né quella all’uovo né quella trafilata a bronzo. La pasta preferita dagli stranieri è quella che cuoce in pochissimo tempo. A chiedere questo tipo di pasta sono soprattutto l’Asia e gli Stati Uniti. Mentre in Italia la pasta di grano duro detiene ancora il primato, all’estero vogliono un tipo di pasta pronta in pochi minuti.
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