Di Francesca Bedini | 22 Gennaio 2024
Altro che salamini, l’etichetta nascondeva qualcosa di disgustoso e letale. L’allarme è scattato in tutto lo Stivale.
La notizia ha sconvolto il mondo intero. Partito dalla Campania, questo è un allarme gravissimo che può minare la salute di tutti noi. Fate quindi molta attenzione a ciò che comprate e che poi mangiate o fate ingerire ai vostri cari. Non è la prima volta che succede ed è un fatto di inaudita gravità.
Questi alimenti nn possono essere mangiati così come sono e nemmeno essere usati per preparare altri piatti. Si tratta di un alimento davvero letale tanto che il Ministero della Salute ha disposto controlli a tappeto in ogni regione d’Italia. Al suo interno sono stati trovati tracce di carne di pollo e suino ma quel che è peggio dai risultati è emerso che sono positivi alla peste suina africana. Si tratta di prodotti realizzati in Cina e poi esportati con il trucco della doppia etichetta: quella cinese e quella italiana. Ecco dove sta l’inganno.
Allarme salute: prodotti alla peste suine africana in vendita
Oggetto di questa misura sarebbero prodotti spacciati per super buoni anche per la salute, ovvero degli snack vegetariani che ufficialmente dovrebbero quindi essere totalmente privi di carne. Sull’etichetta italiana infatti c’è scritto che contengono soia mentre su quella cinese è riportata la presenza di carne di pollo e maiale. Tutto è partito a fine dicembre quando l’Asl Napoli 11 ha bloccato una partita di snack vegetariani provenienti dalla Cina.
Sul sito nel Ministero della Salute si legge che la peste suina africana non sarebbe mortale, almeno fino ad oggi per l’essere umano, ma è causa di un importante impatto socio-economico nei Paesi che ne vengono colpiti. Questo perché la malattia determina grandi perdite nel settore zootecnico suinicolo.
L’essere umano potrebbe però essere veicolo di trasmissione del virus. Per la gravità della situazione il Ministero della Salute ha ordinato alle forze dell’ordine di fare controlli in via d’urgenza nei primi tre mesi del corrente anno. In più ha disposto un piano di monitoraggio straordinario al Commissario straordinari per la peste suina africana. Non è la prima volta che succede con prodotti importati dalla Cina e già l’UE ha vietato l’importazione di carne di maiale dalla Cina.
Ecco perché alcuni commercianti cinesi hanno inventato il sistema delle doppie etichette: infatti, nell’etichetta cinese fatta tradurre dall’Asl ci sarebbe scritto chiaramente tra gli ingredienti carne di pollo e suino. In quella italiana però al posto della carne sarebbe indicata solo la soia. I prodotti infettati in questo modo sarebbero alcuni salamini di origine cinese spacciati per vegetariani.
Parole di Francesca Bedini