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Fatti di Cucina

Allarme piombo e cadmio nel cioccolato: questi i prodotti analizzati, i risultati non lasciano ben sperare

L’americana Consumer Reports ha analizzato molti prodotti a base di cioccolato per capire se contenevano cadmio e piombo, metalli pesanti.

La rivista statunitense Consumer Reports è pubblicata da Consumer Union, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata a test imparziali sui prodotti. Durante una delle ultime indagini sono stati analizzati diversi prodotti a base di cioccolato per capire se, oltre alle tavolette, anche altri alimenti contenenti cacao possono rappresentare un rischio, soprattutto per bambini e donne incinta, in quanto contaminati da piombo e cadmio.

Scopriamo in questo articolo, quali prodotti nello specifico sono stati analizzati e quali sono i risultati relativi al contenuto di piombo all’interno degli alimenti a base di cioccolato fondente.

I prodotti a base di cioccolato fondente analizzati

Questi sono gli alimenti presi a campione per scoprire la presenza di piombo e cadmio all’interno: cioccolato fondente, cacao in polvere, gocce di cioccolato, barrette di cioccolato al latte, miscele pronte per brownies, torta al cioccolato e cioccolata calda, tutti provenienti da marchi come Hershey’s, Ghirardelli e Nestlé e da rivenditori nazionali; inoltre tra i prodotti testati vi sono anche Perugina e Lindt.

Durante la fase di test in laboratorio sono state misurate le quantità di piombo, cadmio, mercurio e arsenico in tre campioni di ciascun prodotto, infine è stata calcolata la media dei risultati. Se da una parte un risultato confortevole è dato dall’assenza di sostanze come arsenico e mercurio, diversa invece la situazione del piombo e del cadmio.

I test effettuati sui prodotti al cioccolato fondente- buttalapasta.it

Secondo i risultati delle analisi effettuate in laboratorio, sono i prodotti a base di cioccolato fondente ad avere livelli più alti di piombo e cadmio, ovvero i prodotti che contengono una concentrazione più alta di cacao e quindi anche di metalli pesanti. I risultati vedono contaminazioni da piombo e cadmio anche in altri prodotti, di seguito esponiamo i risultati:

  • Cioccolato fondente: la tavoletta di cioccolato fondente Perugina al 70% supera i limiti (314%) per il piombo, mentre in quella ancora più fondente (85%) i livello arriva al 539%;
  • Cioccolato al latte: è stata testata la tavoletta Lindt e i risultati non mostrano alcuna particolare preoccupazione;
  • Cacao in polvere: il cacao in polvere Nestlé non è tra i peggiori, ma essendo un prodotto largamente consumato dai bambini e donne incinta, il risultato può destare preoccupazioni per il livello di esposizione ai metalli pesanti, che possono danneggiare il sistema nervoso dei soggetti, provocando un ritardo nello sviluppo del cervello e problemi comportamentali e di apprendimento;
  • Altri prodotti analizzati sono la cioccolata calda di Nestlé in cui viene segnalata la presenza di piombo (108%), i preparati per brownies e i mix base per preparati per torte vedono anch’essi l’elevata presenza di piombo e cadmio.

Cosa accade in Italia?

In Italia lo stesso test è stato condotto dal Salvagente. Durante l’analisi, è stata analizzata la presenza di piombo e cadmio e i risultati sono tutti vicini ai limiti legali per l’Oms, secondo cui l’elevata presenza di cadmio è classificata come cancerogena per l’uomo.Questo significa che per gli adulti il consumo occasionale di cioccolata fondente non li esporrà necessariamente a livelli estremamente elevati di metalli pesanti.

Per quanto possibile è bene essere consapevoli della potenziale esposizione ai metalli da più fonti. Per cui un’alternativa potrebbe essere quella di scegliere i prodotti più virtuosi e variare con cioccolato al latte, ricordandosi però che non si tratta di un alimento salutare e che ha altri svantaggi: è più ricco di zucchero del cioccolato fondente e dovrebbe comunque essere consumato con moderazione.

Melania Marchegiani

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