Molti alberghi e ristoranti fanno fatica a trovare personale: 9 su 10 non riescono a finire l’estate con un team al completo, perché?
Un problema che va avanti ormai da diversi anni, perché molte strutture alberghiere e ristoranti non riescono a trovare personale per affrontare la stagione estiva. Questa situazione perdura poi anche durante l’inverno, periodo in cui le strutture ricettive arrancano sempre di più.
Le motivazioni di questa spiacevole situazione sono molteplici, e Confcommercio, in una nota di qualche giorno fa ha annunciato: “Peggiorata la situazione in un anno, mancano le competenze”. Quelle più richieste in generale sono i camerieri di sala, cuochi, addetti al bar, personale di pulizia. Cerchiamo di fare chiarezza sulle motivazioni di questa carenza così importante.
I segnali d’emergenza arrivano da molti ristoratori, anche di un certo prestigio, che lamentano la mancanza di personale addetto ai lavori, dichiarando molto spesso che le richieste di poter lavorare nelle loro strutture sono diminuite a dismisura. Un esempio lampante arriva direttamente da Milano, più precisamente dal ristorante «Galleria» di Pier Galli, nella bellissima Galleria Vittorio Emanuele. Per la prima volta in 40 anni di attività non riesce a trovare personale. Lui stesso dice che il personale non andava mai cercato, piuttosto, le richieste di lavoro arrivavano da sé. In un ultimo annuncio fatto dal suo ristorante sono arrivate solo 3 richieste di colloquio, e nessuna delle tre è andata a buon fine.
L’ultima indagine afferma che 8 imprenditori su 10 vorrebbero assumere, ma 9 su 10 faticano a trovare personale. Le percentuali sono spaventose: ristorazione 94%, alloggio 100% e artigiani 93%. È questo il quadro attuale di emergenza, delle imprese che non riescono a trovare personale da assumere nelle loro strutture.
Questo stallo continua ormai da diverso tempo, e in merito di è espresso anche Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano: “Ad esempio c’è chi valuta se mantenere aperto il ristorante dell’hotel il sabato e la domenica a pranzo per poter dare i riposi al personale che c’è”. Tutto questo dovrebbe essere causato dalla mancanza di competenze richieste, perché molte persone che vorrebbero lavorare nel settore dichiarano di non avere la giuste competenze o di essere indisposti agli orari o i giorni proposti.
“Per Milano, con il ritorno del turismo internazionale, delle fiere e del lavoro in presenza, servono risorse qualificate. Occorrono incentivi alle assunzioni e sgravi fiscali per mettere le imprese nelle condizioni di offrire posizioni competitive e che soddisfino le aspirazioni in un mondo del lavoro profondamente cambiato in questi anni”. Queste le parole di Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, sul futuro del settore e le sue prospettive.
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