Al supermercato spendi sempre di più? Ecco come ti stanno fregando un mucchio di soldi

carrello del supermercato con dietro degli scontrini

Al supermercato spendi sempre di più? Ecco come ti stanno fregando un mucchio di soldi/Buttalapasta.it

Se ogni volta che vai a fare la spesa ti sembra di spendere sempre di più per avere sempre meno cose, sappi che non è solo una tua impressione: ci stanno fregando in due modi ben precisi.

Che in tempi d’inflazione il potere d’acquisto crolli è un concetto ormai noto: se pensioni e stipendi non aumentano in misura adeguata e almeno pari all’andamento dell’inflazione, va da sé che, aumentando i prezzi, il nostro potere d’acquisto di abbassi. Detto in parole semplici: se fino a due anni fa con 50 euro compravamo 20 pezzi, oggi ne compriamo forse 15.

Dunque il nostro portafoglio risulta essere sempre più vuoto e il nostro carrello della spesa anche. La spesa ci dura sempre di meno: prima con 50 euro si riusciva a fare la spesa quasi per una settimana, oggi dopo due o tre giorni occorre tornare al supermarket a comprare di nuovo qualcosa.

La pasta finisce prima, i biscotti della colazione anche, persino la carta igienica si esaurisce in meno tempo. Ma siamo diventati tutti più mangioni, siamo paranoici oppure qualcosa non torna? Qualcosa non torna e a dirlo sono anche le associazioni dei consumatori. I supermercati e le aziende produttrici ci stanno fregando in due modi.

Spesa al supermercato: ecco i due modi in cui ci fregano

Ti sei accorta che i prodotti da mangiare – e non solo quelli – durano meno tempo? E non è che tutti improvvisamente abbiamo iniziato a mangiare di più: il motivo è un altro. I supermercati e le aziende da qualche tempo ci stanno fregando. Come? Con due strategie di cui ancora poche persone sono a conoscenza.

ragazzo voltato di spalle in una corsia del supermercato

Spesa al supermercato: ecco i due modi in cui ci fregano/Buttalapasta.it

Se la pasta o l’acqua o i biscotti ti durano di meno non incolpare tuo marito o tuo figlio che mangiano di più. La colpa non è loro ma della shrinkflation. Shrinkflation è un termine inglese che nasce dall’unione di due parole: shrink che vuol dire contrarre e flation che vuol dire inflazione. In pratica le confezioni dei prodotti vengono “contratte”, cioè rimpicciolite, ma il prezzo resta lo stesso o, addirittura, aumenta.

Facciamo qualche esempio: le confezioni di pasta che sono passate da 500 a 450 grammi, i biscotti prima pesavano 500 grammi e ora 350, le bottigliette di bibite erano 500 ml mentre ora sono solo 450. E così via per moltissimi altri prodotti. I prezzi però non si sono abbassati in proporzione ma sono rimasti gli stessi. La conseguenza è che alla fine paghiamo la stessa cifra per avere di meno.

Cosa si potrebbe fare? Dall’1 ottobre le aziende che operano questa politica di “contrazione” delle confezioni saranno obbligate ad indicarlo chiaramente sul lato frontale: l’obbligo sarebbe dovuto scattare già da luglio ma l’Unione Europea si è messa di traverso e allora tutto è stato rimandato a ottobre.

bibite in bottiglie e in lattine sugli scaffali del supermercato

Paghiamo lo stesso prezzo per confezioni sempre più piccole/ Buttalapastta.it

Ma non è tutto perché oltre alla shrinkflation, da qualche tempo, i consumatori vengono raggirati anche con la skimpflation: in pratica le aziende modificano la ricetta per risparmiare sugli ingredienti ma, anche in questo caso, il prezzo resta lo stesso. Prendiamo il caso dei panettoni di Natale o delle colombe di Pasqua: meno canditi ma prezzo identico se non più alto di quello dello scorso anno.

Il prodotto viene spacciato per lo stesso ma se ha il 20% in meno di canditi e oli vegetali al posto del burro, allora non è più lo stesso. Cosa possiamo fare? L’unica arma che abbiamo è leggere bene le etichette e poi scegliere le aziende più virtuose: quelle che hanno mantenuto le stesse quantità e che non lesinano sugli ingredienti.

Parole di Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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