Anche tu te lo sarai chiesto almeno una volta nella vita: come si mangia la pasta, al dente o ben cotta? La risposta probabilmente ti spiazzerà!
Noi italiani siamo dei grandi consumatori di pasta. Nel corso del tempo ne abbiamo fatto in cucina il nostro marchio di fabbrica, il tratto distintivo che ci rende unici al mondo. Ad ogni modo, sull’argomento ci sono diverse scuole di pensiero.
Sebbene siamo tutti d’accordo sul fatto che la pasta non debba essere servita molliccia, da un lato c’è chi sostiene che debba essere rigorosamente al dente, mentre dall’altro chi la preferisci ben cotta. Ma qual è la risposta esatta? Al di là dei propri gusti personali, è bene tenere a mente che questa semplice scelta può incidere sulla salute e sul benessere del nostro organismo. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Al dente o ben cotta: qual è il modo giusto per mangiare la pasta? Forse nessuno te l’ha mai detto prima d’ora, ma questa non è una decisione che ha a che fare solo con i nostri gusti in cucina. Servire la pasta al dente o ben cotta può infatti avere degli effetti ben precisi sull’organismo.
Secondo gli esperti la pasta al dente sarebbe da ritenersi più digeribile rispetto a quella molto cotta, poiché durante la cottura amido e glutine tendono a reagire in maniera opposta. Spieghiamoci meglio. Quando si cuoce la pasta il glutine attira e cattura gli amidi, mentre questi ultimi assorbono l’acqua, disperdendosi in essa.
Di conseguenza, più la pasta cuoce e più gli amidi si perdono in acqua. Ciò significa quindi che anche la pasta stessa perde le sue naturali caratteristiche nutritive. La pasta al dente, invece, ha un livello di zuccheri controllato e gli amidi non si disperdono. Ma attenzione, perché se la pasta non è stata cotta a sufficienza gli enzimi digestivi non riusciranno ad attaccarla e rimarrà indigesta.
Possiamo, quindi, dire che la pasta al dente è la scelta migliore per il nostro apparato digerente. Inoltre, se si vuole essere davvero sicuri della digeribilità di questo alimento è possibile optare per la pasta di farro al posto di quella di grano tenero o di semola di grano duro. Il farro, di fatto, è un antico cereale che contiene meno glutine e per questo risulta più tollerabile per la maggior parte delle persone.
Il notevole contenuto di fibre favorisce di gran lunga il transito intestinale e contribuisce a dare all’organismo un maggiore senso di sazietà. Per questo, è particolarmente indicato non solo per chi soffre di intolleranze al glutine, ma anche per chi è a dieta.
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