Di Pasquale Conte | 15 Giugno 2023
Non sai quale pasta scegliere tra quella al bronzo e quella integrale? Occhio a quale prendere al supermercato, così puoi capirne la qualità
La pasta, uno dei pilastri dell’arte culinaria italiana, ha un posto speciale nel cuore di molti. È un piatto versatile, gustoso e amato in tutto il mondo. La sua storia affonda le radici nell’antica civiltà romana, ma è stata la cultura italiana a trasformarla in un simbolo nazionale e una delizia senza tempo. Oggi, la pasta viene preparata in varie forme, con numerosi condimenti e salse, rendendo ogni piatto un’esperienza unica.
La pasta è uno dei piatti più semplici e gratificanti da cucinare. Basta immergere i fusi di pasta in acqua bollente leggermente salata e cuocerli fino a quando raggiungono la consistenza desiderata. La pasta al dente, con una leggera resistenza al morso, è spesso considerata la migliore, ma la scelta è soggettiva. Dopo la cottura, la pasta può essere accompagnata da una varietà di sughi, come il classico ragù di carne, il semplice pomodoro e basilico o i sofisticati sughi a base di pesce. L’arte della pasta sta anche nel saper abbinare la forma della pasta al sugo più adatto, permettendo ai sapori di sposarsi in un matrimonio perfetto.
Quale pasta scegliere, considera questi tre fattori
Oltre alle classiche varietà di pasta, negli ultimi anni, la pasta integrale ha guadagnato popolarità grazie ai suoi benefici per la salute. La pasta integrale viene prodotta utilizzando farine che contengono il grano intero, conservando così un maggior contenuto di fibre, vitamine e minerali rispetto alla pasta tradizionale. Questo tipo di pasta è perfetto per chi cerca un’alimentazione più salutare senza rinunciare al piacere di gustare un piatto di pasta. Inoltre, la pasta integrale ha un sapore caratteristico, leggermente più rustico rispetto alla sua controparte raffinata, che si sposa alla perfezione con una vasta gamma di salse e condimenti.
Tuttavia, oltre al tipo di pasta, ci sono altri aspetti importanti da considerare quando si sceglie la pasta da acquistare. Tre di questi aspetti fondamentali sono il tipo di grano, il metodo di trafilatura e l’essiccazione. Il grano utilizzato per produrre la pasta può variare notevolmente e influire sul sapore e sulla consistenza finale. I grani duri, come il grano duro italiano, sono considerati i migliori per la produzione di pasta di alta qualità.
La trafilatura è un processo cruciale che determina la ruvidità della superficie della pasta. Tradizionalmente, la pasta veniva trafilata attraverso bronzo, che conferiva alla pasta una texture porosa che aiuta a trattenere meglio i condimenti e a catturare i sapori. Questo metodo di trafilatura al bronzo è ancora considerato il migliore per ottenere una pasta di qualità superiore. Al contrario, la trafilatura al teflon, un metodo più economico e veloce, produce una pasta più liscia e meno porosa, riducendo la capacità di assorbire i sapori dei sughi.
L’essiccazione è l’ultimo passaggio fondamentale nella produzione della pasta. Un’essiccazione lenta a basse temperature consente alla pasta di mantenere le sue proprietà organolettiche, come il gusto e la consistenza. Questo processo di essiccazione lenta preserva anche il valore nutrizionale della pasta. D’altro canto, un’essiccazione rapida a temperature elevate può compromettere la qualità finale, rendendo la pasta meno piacevole al palato e meno digeribile.
Parole di Pasquale Conte