Di Matteo Fantozzi | 26 Novembre 2024
La cioccolata fondente è amatissima in Italia, un recente test però ha rivelato una verità preoccupante cioè la presenza di metalli pesanti al suo interno. Quale dobbiamo evitare?
Sebbene per alcuni rappresenti una nuova frontiera, rispetto a quello al latte, in realtà ha delle radici che si affondano nell’antichità. Le civiltà precolombiane dell’America Centrale coltivavano e consumavano cacao già 4mila anni fa, considerando il cioccolato un dono degli dei riservato a pochi privilegiati. Le prime effettive tracce risalgono alle civiltà Azteca e Maya che utilizzavano i semi per preparare la bevanda “xocoatl” dal sapore decisamente amara miscelata con spezie, peperoncino e miele.
Una tradizione più recente per il nostro continente, servì infatti l’invenzione nel 1828 della pressa idraulica per il cacao di Conrad van Houten. Il chimico olandese riuscì così a estrarre il burro di cacao dalla pasta dello stesso. Una trovata che permise così di lavorarlo più facilmente. La prima barretta di cioccolato fondente fu ottenuta mixando pasta di cacao, burro di cacao e zucchero, siamo nel 1847 quando a scendere in campo fu la compagnia inglese J.S.Fry&Sons.
Oggi però dobbiamo metterci tutti alle spalle questo episodio per parlare di una situazione decisamente più grave legata alla presenza di metalli pesanti proprio nel cioccolato fondente.
Cioccolato fondente contaminato da metalli pesanti, devi saperlo
Su GreenMe.it troviamo un approfondimento a cura di Francesca Biagioli che ci apre gli occhi su molte cose. Spesso il cioccolato fondente è considerato più sano di quello al latte, perché contiene meno zuccheri, ma bisogna fare attenzione perché a volte è contaminato da metalli pesanti e pesticidi.
Una nuova indagine di Oko-Test ha dimostrato la presenza proprio di questi in alcune tavolette. Delle 21 prese in esame diverse contenevano residui di oli minerali, pesticidi e Cadmio.
Partiamo dai MOSH e MOAH che erano presenti nella metà dei prodotti, si tratta di oli minerali potenzialmente cancerogeni di cui sono state trovate delle tracce. Tre pesticidi sono stati trovati all’interno di alcuni prodotti, dimostrando l’utilizzo di fitofarmaci nelle piantagioni di cacao. Un metallo pesante come il Cadmio è stato trovato in quantità rilevabili in alcune barrette, una sostanza che si trova nel terreno e può essere assorbita dalle fave di cacao, questo accumulandosi può comportare dei rischi per la nostra salute.
Diventa importante informarsi sulle varie aziende, anche se francamente è molto complicato gestire alcune situazioni che vengono celate dai produttori onde evitare un crollo delle vendite e mettendo in maniera illegale la nostra salute a rischio.
Parole di Matteo Fantozzi
Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.