Di Nausicaa Tecchio | 13 Ottobre 2024
Stai attento quando mangi le arachidi, perché a seconda di come si presentano possono essere sane o far male alla salute.
Quando si va a fare aperitivo al bar uno degli snack che i camerieri portano insieme ai bicchieri è una vaschetta peina di arachidi. Si tratta di un’abitudine così radicata che anche quando abbiamo ospiti a casa e offriamo da bere ci preoccupiamo di averne un po’ in dispensa. Di per sé sarebbero un ottimo spuntino, dato che si tratta di un alimento molto nutriente, ma bisogna comunque fare attenzione.
Le arachidi, le nocciole e i pistacchi che troviamo in commercio infatti spesso sono soggetti a delle lavorazioni che li rendono meno salutari. Alcune aziende che producono snack infatti provvedono a friggerli nell’olio e aggiungono sale o zucchero prima di confezionarli. Questi passaggi rendono questi cibi pericolosi per chi soffre di pressione alta e deve evitare cibi grassi o ricchi di sodio.
Se si è al supermercato è abbastanza facile evitare di acquistare le arachidi trattate perché tanto compare tutto già scritto sull’etichetta. Anzi, di solito la confezione scrive subito sotto il nome se si tratta di un prodotto salato o zuccherato appositamente. Se però si è fuori al bar o a casa di amici e ci si trova davanti a una ciotola di arachidi sfuse c’è un altro sistema per non sbagliare.
Riconoscere le arachidi che fanno bene
Si tratta di un trucco molto banale, perché è sufficiente un colpo d’occhio. Le noccioline trattate e lavorate infatti si presentano sempre già sgusciate e senza pellicine, oltre al fatto che quando le si prende in mano sembrano avere una patina oleosa. Al contrario se la ciotola è piena di arachidi ancora intatte nel loro guscio possiamo stare tranquilli al 10o% che siano al naturale, non lavorate.
Non è difficile riconoscere le arachidi che fanno bene. -foto pixabay.com – (buttalapasta.it)
Il posto migliore dove acquistare questo prodotto infatti è il fruttivendolo o il banco della frutta al supermercato dove si trovano sfuse con il guscio integro. Dopodiché aprirle non è difficile, basta rompere la forma a 8 dell’arachide al centro e togliere la pellicina rossa prima di mettere in bocca l’arachide. Dobbiamo aggiungere che non si tratta di un frutto, ma di un legume.
Per chi volesse provare a coltivarle in casa basta una piccola serra o tenere le piante all’interno, perché la pianta ha bisogno di circa tre mesi a temperatura mite per fare i frutti. Serve un vaso abbastanza alto (circa 20 cm) perché le radici della pianta di arachidi si espandono in profondità.
Parole di Nausicaa Tecchio
Laureata in Biologia Evoluzionistica, ho iniziato a scrivere come redattore all'interno di un blog universitario di attualità, per poi farne una professione parallela. Nel privato scrivo racconti thriller ispirati a casi di cronaca reale, uno dei quali è stato pubblicato nell'antologia "Racconti nella Rete 2023". Lavoro anche come tutor didattico per gli studenti delle superiori e dell'Università, che seguo nelle materie di Matematica, Biologia e Chimica.