Cosa accade se si consuma dell'olio scaduto? La risposta non è poi così scontata

si può consumare olio scaduto

Una domanda importante da porsi - buttalapasta.it

In Italia si consuma molto olio d’oliva ed è difficile che si arrivi alla sua data di scadenza, ma se capita, si può comunque consumare?

La produzione di olio extravergine d’oliva, in Italia, è una vera e propria eccellenza nostrana, nonché un comparto piuttosto rilevante della nostra economia. Siamo abituati a consumarlo quotidianamente, sia a crudo che per cucinare i nostri piatti.

Negli ultimi mesi, però, l’olio d’oliva ha subito rincari consistenti, dovuti principalmente alla crisi climatica e alle difficoltà di produzione che quest’ultima ha comportato. Quando compriamo una bottiglia d’olio, insomma, la paghiamo fior di quattrini ed è per questo che l’ultima cosa che vorremmo è farlo andare a male.

Ma cosa succederebbe se l’olio arrivasse a superare la sua data di scadenza? Potrebbe diventare dannoso per la salute o si potrebbe ancora consumare? Cerchiamo di rispondere a questi quesiti. Innanzitutto è bene specificare che la scadenza dell’olio d’oliva viene stabilita direttamente dai produttori ed eventualmente indicata sulle bottiglie. In generale una bottiglia d’olio può durare dai 18 ai 24 mesi dopo l’imbottigliamento.

L’olio può scadere? Cosa succede se lo consumo? Rispondiamo a questi quesiti

Ma a patto che venga conservato nel modo giusto! Ebbene sì, il motivo principale per cui l’olio tende a rovinarsi, e dunque a diventare rancido, è una cattiva conservazione. Il processo di irrancidimento è infatti dovuto all’interazione con l’ossigeno. Gli acidi grassi insaturi presenti nell’olio, infatti, reagiscono con l’aria andando a creare le aldeidi.

Queste ultime, a loro volta, donano le tipiche caratteristiche organolettiche all’olio rancido. Dunque odore acre, aspetto opaco e perdita di alcuni nutrienti fondamentali come gli antiossidanti. Ma quindi consumare olio scaduto fa male?

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Ecco cosa bisogna fare – buttalapasta.it

Tolto il disagio gustativo che l’olio rancido può provocare, consumare olio scaduto potrebbe provocare disturbi gastrointestinali in alcuni soggetti. Inoltre il suo consumo non andrebbe ad apportare nessun componente nutrizionale positivo, risultando dunque inutile (qui trovate la classifica dei migliori oli presenti in commercio).

La cosa migliore, dunque, è imparare a conservare l’olio nel modo giusto. Innanzitutto teniamo le bottiglie lontano da fonti di calore e sbalzi di temperatura. Tenerlo vicino ai fornelli, ad esempio, non è una buona idea. In secondo luogo optiamo per zone buie, per evitare che la luce vada ad alterare l’olio.

Infine attenzione soprattutto al contatto con l’aria, che, come già accennato, è deleterio per l’olio, nonché la causa principale di ossidazione. Come per molti altri alimenti, dunque, impariamo a conservare l’olio in luoghi freschi, asciutti e al riparo dalla luce.

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