Di Cesare Orecchio | 29 Settembre 2024
Perché non prepariamo insieme l’arrosto delle monache benedettine? Tenero tenero ed estremamente facile: vedrai che sapori sfiziosi!
Le ricette antiche da sempre colpiscono e affascinano perché se ad oggi disponiamo dei più comuni elettrodomestici volti a cuocere, sminuzzare, tritare e affettare, in tempi antichi bisognava destreggiarsi in modo assolutamente diverso. Il pane ad esempio veniva cotto in pentole di terracotta roventi, con una base infuocata posta al di sotto che servisse a propagare al lungo il calore che ovviamente avrebbe generato la cottura. O ancora molte carni venivano cotte su lastre di pietra, ripulite e lucidate con grassi animali, per non parlare poi degli stufati con verdure, carni di selvaggina e chi più ne ha più ne metta.
Alcune preparazioni nel tempo sono sicuramente andate perse, mentre altre sono riuscite a sopravvivere arrivando sino ai giorni nostri. Come la ricetta che vogliamo proporvi per questa domenica. Avete mai sentito parlare dell’arrosto delle monache? Una preparazione antica ma prelibata, semplice e di impatto. Pochi ingredienti e vedrete che sapore letteralmente divino!
Arrosto delle monache, quelle benedettine lo facevano così: semplice ma goloso
Ovviamente stiamo parlando di un piatto realizzato all’interno dei monasteri delle monache benedettine, pertanto va da sé considerare la preparazione come semplice e povera. In passato le suore vivevano di quello che producevano negli orti, con carni direttamente coltivate nei vari appezzamenti di terreno e ovviamente potevano godere di alcuni regali che la comunità religiosa facesse loro.
Questa ricetta deriva quindi da uno dei ricettari ritrovati anni or sono e con qualche piccola modifica anche noi possiamo rivivere e riassaporare quei gusti di un tempo, forse ad oggi dimenticati. Ecco cosa ci occorre per l’arrosto delle monache!
Ingredienti per 6 persone
- 1 kg di arista di maiale;
- 3 cipolle bianche;
- 2 carote grosse;
- 1 costa abbondante di sedano;
- 1 bicchiere di vino bianco;
- Sale, pepe, alloro, rosmarino e timo q.b.
- Farina q.b.
- Olio EVO q.b.
Preparazione
- Iniziamo la preparazione del nostro secondo trattando la carne: chiediamo al nostro macellaio di legarcela già per facilitarci il compito. Distribuiamo sui lati un po’ di farina affinché risulti ben impanato per poi eliminare l’eccesso.
- In una casseruola lunga e dai bordi alti facciamo scaldare abbondante olio EVO e quando arriverà a temperatura rosoliamo il taglio di carne qualche minuto su ogni lato fin quando presenterà una golosa crosticina.
- Nel frattempo sbucciamo le cipolle, le carote ed eliminiamo i filamenti esterni al sedano. Tritiamo il tutto fino ad ottenere il nostro misto per soffritto.
- Quando la carne sarà rosolata a dovere rimuoviamola dalla pentola, poggiamola su un tagliere e copriamola con un foglio di carta stagnola.
- Nello stesso tegame di rosolatura della carne facciamo imbiondire a dovere il misto per soffritto fin quando risulterà tenero. Possiamo quindi ri-aggiungere la carne e sfumare con il vino bianco.
- Quando la parte alcolica evaporerà versiamo circa 500 ml di acqua bollente, aggiustando di sale, di pepe e di abbondanti spezie.
- Chiudiamo con il coperchio e cuociamo per almeno un’ora, girando di tanto in tanto l’arrosto per cuocerlo uniformemente su tutti i lati.
- Se il brodo dovesse restringersi troppo basterà aggiungerne un po’ durante la cottura. Quando la carne sarà cotta rimuoviamola ed alziamo la fiamma, lasciando asciugare un po’ il liquido posto sul fondo.
- Man mano si restringerà assumendo corposità e densità. Tagliamo quindi l’arrosto a fette spesse circa 1/2 cm e disponiamole su un vassoio. Irroriamo con la salsina d’accompagnamento e gustiamolo in tutta la sua incredibile bontà!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.