Di Cesare Orecchio | 23 Agosto 2024
Come servire il riso in modo particolare ed elegante? Eccoti un’idea che sembra uscita proprio da un ristorante gourmet: il figurone è assicurato!
Pasta, pane, pizza e dolci: simboli italiani per eccellenza che è davvero difficile non trovare nel nostro incantevole Paese, specialmente per la ricchezza delle preparazioni e i segreti tramandati in famiglia, di generazione in generazione. Si sa comunque, l’Italia non ha mai avuto un popolo omogeneo in termini culinari, anzi, tantissimi piatti che ad oggi rientrano appieno nelle tradizioni di cucina italiane, derivano dall’estero.
Basta pensare ad esempio alla carbonara, che se ad oggi viene realizzata come la intendiamo a Roma, con guanciale croccante, tuorlo d’uovo e pecorino romano grattugiato finemente, all’epoca era un semplice piatto con uova rappreso e pancetta, preparato dagli americani durante il loro stabilimento all’interno del Belpaese. Bisognava tenersi in forze per lungo tempo e la pasta unita alle uova dava tutti quei nutrienti necessari per affrontare la fatica e gli orrori della guerra.
Anche il riso, che noi oggi amiamo in tutte le sue forme, non appartiene propriamente alla tradizione italiana, eppure lo gustiamo con piacere. Sicuramente il risotto nella sua accezione da ristorante è diventato un simbolo della nostra cultura culinaria, farlo ad hoc non è per tutti. Solitamente in casa tendiamo a farlo bollito, all’insalata nei periodi estivi, ma come poterlo servire per evitare il mappazzone alla Barbieri? Vi sveliamo un segreto incredibile.
Come servire il riso da vero chef: quest’idea renderà unico il tuo piatto goloso
Se il riso non appartiene, come dicevamo, prettamente alla tradizione italiana culinaria, in realtà è il simbolo per eccellenza di altri popoli: basta pensare ai giapponesi, che oltre al più classico sushi, lo impiegano nella realizzazione di zuppe e persino secondi, oppure ai thailandesi, che realizzano piatti unici unendo il riso a carni miste ricche di sugo e condimento. Questa tipologia di piatto ha preso ad oggi tanto piede anche in Italia, specialmente nei ristoranti a tema.
Effettivamente, se ci pensate bene, anche noi in casa tendiamo a farlo: spesso cuciniamo carne al sugo, oppure al ragù simil napoletano per poi condirci il riso dopo averlo cotto. Insomma, tutto torna alla fine! Se però il connubio riso/carne/pesce come piatto unico conquista, non saperlo servire a dovere può fare apparire il piatto finale decisamente meno invitante di quanto in realtà sia. Ciò è dipeso da tutta una serie di fattori, primo tra tutti la cottura del riso.
Quando associamo il riso a una carne o un pesce nello stesso piatto, questo deve apparire ben asciutto, non brodoso ma allo stesso tempo sgranato e non colloso. Per questa ragione bisogna prediligere riso basmati o parboiled, che rilascia quantità minori di amido. Quando poi andremo a creare il piatto, invece di piazzare una porzione di riso a destra e il secondo sugoso a sinistra, provate così. È pazzesco!
Prendete una ciotola che si adegui alle quantità di riso preparate: per 4/5 persone potrà andar bene anche una classica boul da cucina, se invece saremo a tavola circa 8/10, procuratevi uno stampo a ciambella classico per torte. Su entrambe le scelte spalmiamo appena un filo d’olio sulle pareti per evitare che il riso attacchi per poi distribuirlo all’interno del recipiente scelto pressandolo leggermente. Nel caso della boul, al centro piazziamo una tazza da tè, pertanto riempiremo di riso gli spazi attorno.
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Eseguito quindi questo passaggio richiudiamo tutta la superficie con altro riso. Poggiamo su di esso il nostro piatto largo da portata e capovolgiamo per poi sformare il nostro riso compattato. Otterremo quindi una ciambella con un grosso foro al centro. E proprio andremo a servire il nostro secondo di carne o di pesce ben sugoso! Riempiendolo fino all’orlo, il riso inizierà pian piano ad assorbire il sugo e quando serviremo il nostro piatto unico non solo faremo gustare agli amici qualcosa di buono, ma anche molto bello da vedere. Provare per credere!
Parole di Cesare Orecchio
Amante dell’arte, della cucina e della scrittura, inizio il mio percorso a soli 18 anni dopo essermi diplomato in Storia della Moda e tecniche della confezione, pubblicando la mia prima raccolta di poesie ‘Petali di vita’. Ho cambiato poi vita diventando cuoco professionista nella mia città natale Messina per poi abbracciare la scrittura a 360°.